Il motore dell’economia americana, investita dall’inflazione, mostra segni di surriscaldamento, mentre l’Europa è di nuovo alle prese con il rischio che la pandemia azzeri la ripresa. Ma l’Asia, il Continente che quest’anno ha sofferto di più, sembra pronta a ripartire. È l’impressione che si ricava dai dati usciti stamane in Cina e in Giappone, le due piazze principali, ma anche da altri luoghi-chiave per l’economia mondo, come Thailandia e Vietnam, costretti a rallentare in questi mesi per l’assenza di materie prime o per il collasso della logistica, ancora in gravi difficoltà. Ma l’andamento dei listini giustifica un moderato ottimismo.
I CHIP SPINGONO SEUL, EFFETTO TARTUFO SU HONG KONG
Il mercato azionario migliore è quello di Seul (Kospi +1,1%) grazie alla spinta dei produttori di chip, in particolare di SK Hynix (+4%). L’erede di casa Samsung, scarcerato di recente dopo la condanna per corruzione, è in partenza per gli Stati Uniti, dove definirà la costruzione di un impianto per i chip d 17 miliardi di dollari. La biotech coreana Celtrion guadagna il 10% dopo che le autorità sanitarie europee hanno approvato il suo farmaco per il trattamento del Covid 19.
IL PIL DI TOKIO GIÙ DEL 3%
In lieve rialzo i listini di Tokyo: il Nikkei guadagna lo 0,3%, Topix +0,4%. Il Pil del Giappone nel terzo trimestre (quello delle Olimpiadi) ha registrato un calo del 3%, a fronte delle chiusure delle città principali. Ma la perdita di spinta dovrebbe spianare la via all’arrivo di nuovi stimoli da parte del governo: il premier Fumio Kishida presenta la legge di bilancio questa settimana. Il governatore della Bank of Japan, Koruda, prevede per il 2022 un’inflazione al 12%. Taiex di Taipei +0,7%. S&P ASX 200 di Sidney +0,5%. Il Pil della Thailandia nel terzo trimestre è sceso dello 0,3%.
L’Hang Seng di Hong Kong è sulla parità, in attesa di sviluppi sulla crisi di Evergrande. Ieri notte un ristorante dell’ex colonia britannica si è aggiudicato un tartufo bianco di 950 grammi per 118mila dollari all’asta che si è tenuta al castello di Grinzane Cavour.
APRE LA BORSA A PECHINO, ANCORA IN CALO IL MATTONE
Debole il Csi di Shanghai e Shanzhen (-0,5%) nel giorno del debutto della nuova Borsa di Pechino (81 i titoli quotati) dedicata alle piccole e medie imprese.
I dati pubblicati stanotte dall’ Ufficio Nazionale di Statistica promettono una ripresa dell’economia cinese, anche se resta la preoccupazione per l’immobiliare (i prezzi delle case nuove sono in ribasso). La produzione industriale sta accelerando (+3,5), meglio fanno i consumi: le vendite al dettaglio sono salite in ottobre di quasi il 5%, contro il +3,5% del consensus.
Inoltre, stanotte la Banca centrale della Cina si è fatta sentire con un’iniezione di liquidità record: mille miliardi di yuan, ovvero, 157 miliardi di dollari.
FRENA L’ORO, EURO/DOLLARO A 1,145
Il Treasury Note a dieci anni tratta stamane a 1,55%. L’oro perde lo 0,4%, a 1.858 dollari l’oncia. Il cross euro dollaro è in lieve recupero a 1,145 (-1% la scorsa settimana). La valuta degli Stati Uniti si indebolisce su quasi tutte le controparti di riferimento.
COSE TURCHE: IN VISTA UN NUOVO TAGLIO DEI TASSI
Fa eccezione la lira turca: questa settimana la Banca centrale di Ankara dovrebbe annunciare un taglio dei tassi. Nonostante l’inflazione viaggi attorno al 20% e il cambio della lira turca sia ad un passo dall’infrangere quota dieci contro un dollaro, il presidente Erdogan preme perché in settimana la Banca centrale riduca per il terzo mese di fila i tassi.
Il petrolio WTI è in calo dello 0,7%, a 80,3 dollari il barile.
LA CINA AUMENTA LA PRODUZIONE DI CARBONE
I dati economici di oggi, sia quelli asiatici che quelli europei che saranno pubblicati in mattinata, arrivano dopo la lunga kermesse della Cop-26 di Glasgow, compresa la delusione finale per il parziale passo indietro di India e Cina sull’obiettivo di azzerare l’uso del carbone. Proprio stamane arriva la notizia che a ottobre la Cina ha aumentato le estrazioni di carbone ai massimi dal 2015: 357 milioni di tonnellate contro 334 di settembre.
OGGI IL VERTICE VIRTUALE XI/BIDEN. SI PARLERÀ DI TAIWAN
Ma l’attività internazionale ha già voltato pagina. Oggi i riflettori sono concentrati sul vertice virtuale tra Xi Jingping e il presidente Usa Joe Biden. Le premesse, però, non appaiono promettenti. Fonti cinesi rivelano che Xi intende parlare solo di Taiwan. Ma sabato il segretario di Stato Anthony Blinken e il suo collega cinese Wang Yi si sono scambiati moniti e minacce sul tema.
IN SETTIMANA I CONTI DI WAL-MART
Sul fronte finanziario l’attenzione resta rivolta all’inflazione. Il dato più atteso della settimana negli Stati Uniti riguarda le vendite al dettaglio. Gli analisti prevedono un aumento delle vendite per la stagione di fine anno tra l’8,2% e il 10,5%, nella convinzione che l’inflazione non abbia compromesso la voglia di spendere delle famiglie, ancora rafforzate dagli incentivi ricevuti durante la pandemia.
Da seguire in particolare i conti dei colossi Usa del consumo fisico: Target, Home Depot e soprattutto Wal-Mart.
YELLEN: IL CARIVITA DIPENDEN DALLA PANDEMIA, NON DA BIDEN
Il carovita minaccia da vicino la residua popolarità del presidente Biden e le possibilità dei democratici di far passare il robusto pacchetto di misure sociali da 1.900 miliardi di dollari. Per questo lo staff della Casa Bianca sostiene che l’aumento dei prezzi non ha nulla a che fare con la politica economica dell’amministrazione o con l’atteggiamento morbido della Fed sui tassi.
Domenica è scesa in campo Janet Yellen, ministro del Tesoro e già presidente della Banca centrale: “L’aumento dell’inflazione dipende dalla pandemia – ha detto nel corso della trasmissione Face The Nation alla Cbs – Perciò, se vogliamo sconfiggere l’inflazione dobbiamo continuare gli sforzi contro la pandemia. Se vinceremo questa battaglia, sono certa che nella seconda parte dell’anno prossimo i prezzi torneranno sotto controllo”.
Intanto non sono pochi i segnali che confermano le pressioni inflazionistiche sui tassi: dal boom di alcune Ipo (vedi Rivian) ai massimi toccati dall’oro e dalle criptovalute ma anche il balzo dei prezzi dei cereali e del caffè sui mercati internazionali.
EUROPA: OGGI I DATI PMI, VERSO L’AUMENTO DELLA BOE
In Europa terranno oggi banco i dati Pmi sui principali Paesi europei nonché le previsioni di Eurostat sullo stato della congiuntura dell’Eurozona.
Sotto i riflettori anche i mercati valutari. Gli analisti sono convinti che la Banca d’Inghilterra, dopo aver deluso le attese nella riunione di novembre, procederà all’aumento dei tassi a dicembre. Lo stesso potrebbe fare in settimana la Banca centrale del Sud Africa.
DRAGHI A CONFRONTO CON I SINDACATI SULLE PENSIONI
Sul fronte della politica interna, entra nel vivo la discussione parlamentare della Manovra. Martedì pomeriggio, intanto, saranno attesi a Palazzo Chigi i leader dei sindacati che parleranno con Mario Draghi proprio di come riformare il sistema previdenziale.
OGGI PIOGGIA DI CONTI DALLE SMALL CAP
Tra i conti in uscita nella settimana particolarmente attesi i dati di Vodafone, mentre in Italia continua la navigazione incerta di Telecom Italia in attesa del piano industriale. Modesta l’agenda di Piazza Affari in giornata. Sono previsti i conti di Dhh, Ivs group, Pierrel, Reply, Salcef, The italian sea group, Valsoia e sicaf.