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Industria Tessile Abbigliamento: crescita moderata per il 2023 con poco meno di 64 miliardi e un +2%

A fronte della previsione che sembrava delineare il fatturato del Tessile-Abbigliamento a 64,4 miliardi di euro, quindi in crescita del +3,0% rispetto all’anno precedente, le ultime indicazioni raccolte fanno presagire a una chiusura anno più contenuta, con un fatturato ipotizzato a poco meno di 64 miliardi di euro, in aumento, quindi, del +2,0%

Industria Tessile Abbigliamento: crescita moderata per il 2023 con poco meno di 64 miliardi e un +2%

Il 2023 si è profilato per il Tessile-Abbigliamento come un anno di crescita decisamente più moderata, con una chiusura anno più contenuta, con un fatturato ipotizzato a poco meno di 64 miliardi di euro, in aumento, quindi, del +2,0%. I segnali di indebolimento sono visibili anche in riferimento alle performance sui mercati esteri. Sulla base dei dati ISTAT, l’anno 2023 vede infatti un export settoriale in aumento del +0,4%, per un totale di 38,7 miliardi di euro; allo stesso tempo l’import presenta una flessione del -5,5%, pari a 27,1 miliardi di euro. Focalizzando dapprima l’analisi sulle esportazioni, con riferimento agli sbocchi commerciali si sottolinea come il mercato comunitario si sia mantenuto favorevole per il settore, crescendo del +1,7%, mentre quello extra-UE ha evidenziato una flessione, nella misura del -0,9%. Il mercato extra-UE copre il 50,4% dell’export totale di settore, risultando di poco il maggior “acquirente”, mentre l’UE assorbe il 49,6% delle vendite.

I risultati per Paese

  • Francia in prima posizione vede un aumento del +9,2%, assicurandosi il 12% delle vendite totali;
  • Germania in seconda posizione e gli Stati Uniti in terza posizione, che registrano una perdita del -6,6%, per un totale di 2,8 miliardi di euro (7,2% sul totale).
  • Cina, in quarta posizione, con il +7,3%; similmente Hong Kong (nona) chiude i dodici mesi in aumento del +4,6%.
  • Al quinto posto troviamo la Spagna che contiene la crescita al +0,2%. Si posizione al sesto posto la Svizzera, che presenta un calo a doppia cifra, pari al -23,3%.
  • Tutte le restanti principali destinazioni registrano delle dinamiche positive, sebbene con ritmi differenti; uniche eccezioni sono il Regno Unito, che mostra un calo del -4,0%, assicurandosi 1,7 miliardi di euro (4,4% sul totale), e Romania e Paesi Bassi che registrano rispettivamente una perdita del -2,3% e del -1,6%. Relativamente alle importazioni, dalla UE proviene il 48,5% del Tessile-Abbigliamento in ingresso nel nostro Paese e di conseguenza l’extra-UE garantisce il 51,5%: mentre la prima macro-area chiude il 2023 con una crescita del +6,7%, la seconda segna una flessione del -14,7
SMI tabella

Previsioni 2024

Le previsioni per il 2024 sono sicuramente difficili visto il clima generale di forte incertezza. La volatilità macroeconomica internazionale, ma anche l’inflazione crescente, i tassi di interesse elevati e l’incremento dei prezzi, che portano a un calo del potere d’acquisto dei consumatori, fanno ipotizzare anche per il Tessile-Abbigliamento un avvio 2024 all’insegna di un ulteriore rallentamento della domanda, sia interna che sui mercati esteri. Sulla base dei risultati dell’Indagine annua relativa al Tessile-Abbigliamento, realizzata nei mesi di marzo-aprile 2024 si può prevedere un’ulteriore frenata almeno nel primo semestre dell’anno in corso. Seppur ben il 28% del panel confidi infatti in una stabilità delle condizioni di mercato rispetto al periodo gennaio-giugno 2023, la percentuale di chi prospetta un peggioramento sale al 62% dei rispondenti, risultando così di molto superiore rispetto a chi valuta che l’evoluzione congiunturale sia “in miglioramento” (10%).

L’occupazione

Al riguardo non sono attesi nella prima parte dell’anno grossi mutamenti rispetto ai livelli di fine 2023: il 71% del campione stima che il proprio organico resterà “invariato” rispetto ad allora. Il 5% prospetta un “calo” del numero dei dipendenti, mentre il 24% indica un aumento. Si ricorda che tali percentuali rispondono a una domanda di tipo puramente qualitativo ed esprimono unicamente una previsione di massima circa le dinamiche interne aziendali nel breve periodo. Segnali di rallentamento sono presenti anche nei dati ufficiali INPS relativi alle ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel primo trimestre del 2024 per le aziende del Tessile-Abbigliamento, che registrano un aumento significativo rispetto alle ore concesse nel gennaio-marzo 2023. Anche analizzando l’interscambio commerciale con l’estero nei primi due mesi del 2024 si rileva un mercato sofferente: sulla base degli ultimi dati ISTAT recentemente diffusi, il gennaio-febbraio vede infatti l’export di Tessile-Abbigliamento in aumento del +3,1%, per un totale di circa 6,6 miliardi di euro, di contro l’import perde il -13,6%, per un totale di 4,1 miliardi di euro. Come già evidenziato, a soffrire maggiormente è il “monte” della filiera che registra una dinamica negativa sia per quanto riguarda le vendite estere, in calo del -9,6%, sia soprattutto le importazioni, che perdono il -20,1%. Parallelamente per il “valle” della filiera si assiste ad una crescita del +8,0% dell’export, mentre si rileva una contrazione del -10,6% dell’import. Infine, anche i consumi interni evidenziano un calo della domanda, secondo i dati panel di Sita Ricerca, nel primo bimestre 2024 il sell-out di Tessile-Abbigliamento ha rilevato a valore una flessione del -1,6%, parallelamente a volume si è riscontrato un calo del -2,5%.

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