Cresce, dopo tre anni di rosso, il fatturato dell’industria nel 2015 e segna un aumento dello 0,2%, frutto di una flessione dello 0,2% sul mercato interno e di un aumento dell’1,2% su quello estero. Il contributo più importante a questa crescita viene dai beni strumentali, indice del fatto che le aziende stanno investendo per fare fronte ad un aumento della produzione. Lo rileva l’Istat che ha diffuso i dati su fatturato e ordinativi che, guardando a tutto il 2015 segnano un rialzo del 5,2% (dato grezzo), il più forte dal 2010. L’Istat sottolinea come il risultato sia frutto di un +8,6% registrato per le commesse nazionali, mentre gli ordini sull’estero hanno registrato un incremento meno significativo (+0,7%).
Tuttavia è proprio dagli ordinativi, in rallentamento mensile a dicembre ma in crescita dell’1,5% rispetto al 2014, che si ricava la misura delle debolezze che ancora persistono nella spinta verso la ripresa. Nell’ultimo mese del 2015 infatti segnano una diminuzione congiunturale del 2,8%, sintesi di una flessione del 4,8% sul mercato interno e di un aumento dello 0,2% su quelli esteri.L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di prodotti di elettronica, mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-15,4%).
A dicembre anche il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dell’1,6% rispetto a novembre (-1,7% sul mercato interno e -1,4% su quello estero).
Negli ultimi tre mesi dell’anno scorso, l’indice complessivo registra una flessione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti (-0,3% per il fatturato interno e +0,6% per quello estero). Sulla flessione trimestrale pesa la dinamica negativa delle vendite di prodotti energetici, al netto dei quali il fatturato risulta, complessivamente, in crescita (+0,5%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di dicembre 2014), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 3,0%, con un calo del 2,7% sul mercato interno e del 3,2% su quello estero.
A dicembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano flessioni congiunturali per l’energia (-4,6%), per i beni strumentali (-2,2%), per i beni intermedi (-1,2%) e per i beni di consumo (-0,7%).
L’indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, dello 0,2%: il contributo più ampio a tale incremento viene dalla componente interna dei beni strumentali.
L’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,5%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,2%).