L’industria farmaceutica americana è effervescente. Il gruppo californiano Amgen sarebbe sul punto di rastrellare titoli della connazionale Onyx Pharmaceuticals al prezzo di 125 dollari ad azione, per un totale di 10 miliardi di dollari (7,5 miliardi di euro). Lo riferisce la testata economica francese Les Echos.
Qualora vada in porto, l’operazione, che richiede l’avallo del consiglio di amministrazione di ciascuna delle due società, sarebbe la quinta più importante fusione nel settore delle biotecnologie.
L’acquisizione di Onyx permetterebbe ad Amgen di ampliare la gamma di prodotti per l’oncologia. In questo modo, i californiani si assicurerebbero la totalità dei diritti sul Kyprolis, un trattamento per il mieloma multiplo. Gli analisti, in questo caso, stimano un giro d’affari potenziale di più di 2 miliardi di dollari l’anno e di oltre 3 entro il 2021.
La mossa permetterebbe anche a Amgen di beneficiare di una parte dei proventi del Nexavar, un trattamento del cancro ai reni e al fegato che Onyx condivide con Bayer, e di avere royalties del 20 per cento sullo Stivarga, farmaco per la cura del tumore al colon. In ballo anche le future royalties per i trattamenti sperimentali di cancro al seno, in fase di sviluppo con Pfizer.
È da mesi che Amgen punta Onyx. Aveva offerto 120 dollari ad azione a giugno, ma la proposta era stata giudicata troppo sotto costo. Anche grandi nomi del settore come AstraZeneca, Pfizer o Novartis avevano manifestato interesse all’acquisizione, stando a quanto riportato da Bloomberg.
L’affare sarebbe il più importante concluso da Amgen dopo l’acquisizione di Immunex per 16,8 miliardi di dollari nel 2001.
Il settore biotech non è nuovo a queste manovre. Dall’agosto 2010, sono state concluse 62 operazioni per un totale di almeno 50 milioni di dollari, stando ai dati Bloomberg.