Il rapporto, intitolato “The State of Fashion 2025: Challenges at Every Turn”, afferma che è arrivato un rallentamento ciclico a lungo temuto e che i consumatori, colpiti dal recente periodo di elevata inflazione, sono sempre più sensibili ai prezzi.
La ricerca evidenzia che i consumatori stanno diventando più sensibili ai prezzi e che stanno cercando alternative più economiche, il tutto accompagnato da una preoccupazione relative al cambiamento climatico e al cambiamento delle dinamiche commerciali che stanno rallentando la crescita. I marchi si trovano in una fase di incertezza, in primis quella economica che riguarda ogni paese. Nel sondaggio, circa il 20% degli intervistati prevede un miglioramento della fiducia dei consumatori per il 2025, mentre il 39% prevede un peggioramento delle condizioni. Il rapporto rileva che molti hanno visto i prezzi delle loro azioni crollare dopo la pandemia e sono alle prese con il calo della domanda e l’aumento dei costi di acquisizione dei clienti.
I nuovi mercati che interessano il settore del lusso
Mentre la Cina non riesce ancora a comprendere le strategie da adottare, i marchi del lusso stanno diversificando l’attenzione verso Giappone, Corea e India a causa delle continue sfide economiche in Cina.
Il 2025 sarà probabilmente un momento di resa dei conti per molti marchi” osserva il rapporto
Un altro cambiamento importante nel 2025 sarà la crescente attenzione alla fascia demografica degli over 50, che sta crescendo in percentuale della popolazione e della spesa nel settore della moda. I marchi dovranno perciò adeguare le proprie strategie per attingere a questo mercato. Una fascia di clienti che sta modificando le proprie scelte prediligendo capi più sportivi. Ecco perché marchi più giovani nel settore dell’abbigliamento sportivo o tempo libero stanno conquistando sempre più quote di mercato, superando così le scelte storicamente tradizionali.
Suplly Chains più agili, Sostenibilità e Tecnologia
Nel rapporto viene evidenziato che le “Supply Chains” dovranno diventare più agili, con le aziende che si impegnano per ridurre le scorte in eccesso e minimizzare il rischio di carenze. Ci saranno pressioni sui margini, così come pressioni da parte dei governi di tutto il mondo per ridurre le emissioni e gli sprechi di moda, ciò potrà migliorare i progressi nella gestione delle scorte, mentre le nuove tecnologie aiuteranno questi sforzi. Infine, la crisi climatica rimarrà una forza potente in tutte le catene di fornitura della moda e nel guidare il comportamento dei consumatori. infine, “Coloro che scelgono di affrontare la sostenibilità con una mentalità a lungo termine anche combattendo problemi a breve termine saranno ricompensati con operazioni aziendali più efficienti e un vantaggio competitivo”, aggiunge il rapporto.