È un fiume in piena, quello dei prodotti contraffatti. Solo nel 2012, le dogane europee, vere e proprie dighe per contrastare l’esondazione, ne hanno bloccati 40 milioni, per un valore complessivo di un miliardo di euro. Le cifre sono state rese note dalla Commissione europea.
Il prodotto più presente è uno dei grandi classici del contrabbando: il tabacco. Le stecche di sigarette costituiscono infatti il 31 per cento dei sequestri.
Circa un quarto dei falsi spediti – spesso per posta ordinaria – è costituito dai medicinali. Il re dei farmaci resta il Viagra, ma si registra anche la presenza di antidolorifici, antidepressivi e addirittura trattamenti anti cancro. E’ del mese scorso il sequestro, a Le Havre, di 1,2 milioni di sacchetti di aspirine in arrivo dalla Cina.
Per il resto, si tratta di beni di consumo in genere sottovalutati, ma con un valore economico rilevante quando si parla di grandi numeri. Il 12 per cento è costituito da bottiglie, colla, batterie, detersivi e lampade. Segue a ruota il materiale da imballaggio (10 per cento).
La stragrande maggioranza di prodotti arriva dalla Cina (per la precisione, il 64,5 per cento da Pechino, il 7,8 da Hong Kong), seguita da Emirati Arabi Uniti e Bulgaria. E poi, come spesso accade, ci sono le specializzazioni. Il Marocco è leader nell’esportazione di falsi alimentari, il Giappone invece si è buttato sulle sigarette elettroniche.
E nella penisola, in cui il dibattito sul Made in Italy contraffatto tiene sempre banco, arriva anche qualche dato timidamente positivo: nel 2012 sono stati registrati 5190 sequestri contro i 5135 del 2011, ma si riscontra una forte riduzione nel numero dei prodotti contraffatti, dagli oltre 29 milioni del 2011 ai poco più di sei milioni del 2012.