L’Indonesia è una delle economie più dinamiche del mondo e fa parte del nuovo gruppo di Paesi emergenti riuniti nell’acronimo MIST (Messico, Indonesia, Sud Crea e Thailandia). Per comprendere le potenzialità e prospettive di questo Paese rimandiamo ad un nostro precedente articolo presente in questa sezione (Indonesia “the golden chance”: il convegno di Confindustria).
A queste opportunità potrebbe presto aggiungersene un’altra, infatti, il Governo indonesiano è pronto a rivedere i termini della regolamentazione del settore minerario approvata nel 2012 che prevedeva restrizioni all’export.
Secondo quanto dichiarato dal ministro per le risorse minerarie Jero Wacik infatti, potrebbero essere riviste le norme relative all’innalzamento delle tariffe sull’export per i minerali grezzi, il divieto assoluto di export di minerali non lavorati dal 2014 e l’obbligo di costruzione di impianti di lavorazione dei minerali estratti da parte di tutti gli operatori presenti nel Paese.
Le ripercussioni sul “business climate” e le proteste delle imprese attive nel settore minerario, in seguito all’approvazione di questo insieme di norme, hanno quindi spinto il Governo a prendere in considerazione un cambiamento dello status quo legislativo.
Secondo l’Ufficio Studi di SACE, in considerazione di diversi fattori, il Governo Indonesiano ha assunto un atteggiamento meno rigido riguardo agli investimenti diretti esteri confluiti nel Paese, tuttavia risulterebbe difficile una completa revisione della normativa e gli scenari più probabili sono quelli di un rinvio della deadline del 2014 relativa all’export di prodotto non lavorati o l’introduzione di incentivi statali per favorire gli adempimento previsti dalla normativa (principalmente riguardo alla costruzione di nuovi impianti di trasformazione)
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