Bandung. Si chiama – anzi si chiamava – Soldatenkaffee, un caffè sito nella città di Bandung, nella provincia di Giava Occidentale, e celebre, sarebbe meglio dire tristemente celebre, per essere un locale a tema sul nazismo.
Il suo proprietario, Henry Mulyana, l’ha aperto nel 2011, riempiendolo di varia paccottiglia nazista, tra cui una grande quantità di bandiere con svastica e un ritratto di Adolf Hitler dipinto a tutta parete su uno sfondo rosso sangue. Ma, a sentire l’originale imprenditore, non per ispirare sentimenti pro-nazisti, ma soltanto per attirare clienti con la stravaganza (sic!) delle decorazioni.
Già pochi mesi dopo l’inaugurazione, le autorità locali, dietro segnalazione di residenti di Bandung e di turisti stranieri, avevano espresso la preoccupazione che la presenza del locale potesse incitare all’odio e al razzismo e, soprattutto, fornire una pessima immagine della città, con grave detrimento della sua vocazione turistica.
Le proteste sono andate aumentando e lunedì 22 luglio Mulyana è stato convocato dalle autorità municipali, che, nella persona del responsabile per le attività turistiche Herry M. Djauhari, gli hanno imposto di cambiare nome e decorazioni del suo caffè. Mulyana ha preferito chiuderlo definitivamente e ha assicurato che non aprirà altrove un altro Soldatenkaffee. La decisione ha suscitato un comprensibile sollievo negli irritati e imbarazzati funzionari della pubblica amministrazione cittadina, nella speranza che, costretto a rinunciare a Hitler, il Mulyana non si rivolga a qualcuno dei numerosi dittatori sanguinari di cui abbondano i libri di storia.