Segnali negativi dalle economie di Germania e Cina, la prima in Europa e la seconda al mondo. Per quanto riguarda Berlino, Markit Economics ha reso noto che il dato preliminare relativo all’indice PMI manifatturiero, nel mese di maggio è sceso a 51,4 punti dai 52,1 di aprile. Il dato è risultato inferiore alle attese degli analisti (pari a 52,3 punti). Anche l’indice PMI dei servizi di maggio (stima preliminare) si è attestato a 52,9 punti, inferiore sia alla lettura precedente pari a 54 punti che alle attese (53,9 punti).
Sul fronte cinese, il Purchasing Managers Index, elaborato da Markit/Hsbc, rileva che l’attività del settore manifatturiero a maggio si è contratta per il terzo mese consecutivo, a segnalare la persistente debolezza della seconda economia mondiale, che potrebbe richiedere nuove misure di stimolo monetario: il dato di maggio è 49,1 da 48,9 di febbraio. E’ dunque il terzo mese di fila sotto la soglia dei 50 punti, considerata lo spartiacque tra crescita e contrazione. Le attese degli economisti convergevano su un dato migliore, intorno ai 49,3 punti.
Tali numeri si aggiungono alla serie di dati poco brillanti arrivati dalla seconda economia mondiale nelle ultime settimane, che hanno portato le autorità a varare una serie di misure espansive. La banca centrale, in particolare da novembre ha operato tre tagli del costo del denaro. Secondo gli analisti, altri provvedimenti potrebbero essere in vista.