Resta debole la crescita del settore manifatturiero nell’Eurozona. A febbraio, l’indice Pmi di settore calcolato da Markit Economics si è attestato a 51,0 punti, invariato rispetto a gennaio (quando si era registrato il valore più alto in sei mesi), ma al di sotto della precedente stima flash di 51,1.
“Il settore manifatturiero dell’Eurozona ha registrato a febbraio una leggerissima crescita – ha commentato Chris Williamson, Chief Economist presso Markit –, sottolineando quindi il malessere che ancora persiste sull’intera economia manifatturiera. Ad ogni modo, dietro il deludente indice Pmi, diverse nazioni si muovono chiaramente a ritmi diversi, passando dalla forte espansione dell’Irlanda al crollo della Francia”.
L’indice Pmi manifatturiero dell’Italia, invece, è balzato a 51,9 punti a febbraio, dai 49,9 di gennaio. Si tratta del livello più alto da luglio 2014 e supera le attese del mercato, che non andavano oltre un aumento a 50,1. Quota 50 è la soglia di demarcazione fra espansione e contrazione del ciclo. I nuovi ordini sono aumentati a 51,2 punti, dai 47,8 di gennaio.
Quanto alla Germania, l’indicatore è salito a 51,1 punti, dai 50,9 del mese precedente, superando la lettura preliminare di 50,9. “Mentre il tasso di crescita resta sotto i livelli visti all’inizio dello scorso anno, un miglioramento dell’ambiente economico e un euro debole dovrebbero aiutare a spingere la domanda nei prossimi mesi”, spiega in una nota Oliver Kolodseike, economista di Markit.
Male invece l’attività del settore manifatturiero francese, che ha accentuato il ritmo di caduta a febbraio, evidenziando una netta discesa dei nuovi ordini e una domanda debole, che hanno determinato nuove riduzione degli organici. A febbraio l’indice Pmi è sceso a 47,6 punti, dai 49,2 di gennaio. La lettura finale è lievemente peggiore della stima flash diffusa nei giorni scorsi, che si attestava a quota 47,7.
Fuori dall’Eurozona, l’indice Pmi manifatturiero Markit in Gran Bretagna è salito a 54,1 punti, dai 53,1 di gennaio, superando le attese del mercato (53,3). Si tratta del terzo mese consecutivo di crescita per l’indice, che si attesta così al valore più alto da giugno 2014.