Continua la crisi dell’industria nell’Eurozona. A giugno l’indice Pmi manifatturiero calcolato da Markit fa segnare 45,1 punti, gli stessi del mese precedente, rimanendo ampiamente sotto la fatidica soglia-50, che marca il confine fra espansione e contrazione. L’indicatore è il risultato di un’indagine presso i direttori acquisti della zona euro. Le ultime rilevazioni sono le peggiori dal giugno 2009.
Restringendo lo sguardo ai singoli Paesi, l’Italia ha fatto segnare l’undicesima contrazione mensile consecutiva, con un indice generale che fra maggio e giugno è calato da 44,8 a 44,6. Peggiorano la produzione e i nuovi ordini, in particolare quelli nazionali.
Cattive notizie anche per la Germania. Il mese scorso l’attività manifatturiera tedesca si è contratta al ritmo più intenso da tre anni a questa parte, con i nuovi ordini in calo per il dodicesimo mese consecutivo, a segnare una sofferenza dell’economia legata alla crisi della zona euro e al rallentamento del ciclo globale.
L’indice Pmi è scivolato a 45,0 dai 45,2 punti di maggio, registrando il declino più marcato del settore dal giugno 2009. Quanto alla Gran Bretagna, l’indicatore è rimasto sotto quota 50, ma è salito oltre le attese, arrivando a 48,6 punti dai 45,9 punti di maggio.