Questo mese l‘indice Pmi sull’Eurozona si è attestato a 45,8 punti, in lieve rialzo rispetto ai 45,7 punti di ottobre e in linea con le attese. Il sottoindice sui servizi è sceso invece a 45,7 punti, il minimo dal luglio 2009. Gli analisti avevano previsto che l’indicatore rimanesse sui 46 punti registrati il mese scorso. Migliora il Pmi manifatturiero, salito a 46,2 punti dai 45,4 punti di ottobre. Tutti i dati – calcolati da Merkit – si mantengono ampiamente al di sotto della fatidica soglia dei 50 punti, che marca il confine fra espansione e recessione.
“L’economia dell’eurorozona ha continuato a deteriorarsi ad un ritmo allarmante – ha avvertito il capo economista di Markit, Chris Williamson -. E’ intrappolata nella recessione più marcata dalla metà del 2009“.
L’attività si è ridotta in 14 degli ultimi 15 mesi. A livello di nazioni, i tassi di declino della produzione hanno rallentato in Francia e Germania, ma restano comunque alti, principalmente in Francia. Nel resto della regione il tasso medio di decrescita ha ripreso ad accelerare, prosegue la società di ricerche, raggiungendo il ritmo più rapido dal luglio scorso.
La continua riduzione della produzione riflette un altro forte peggioramento delle nuove commesse, che si sono contratte ad uno dei tassi più rapidi mai visti dalla metà del 2009.
L’occupazione si è ridotta in tutta l’Eurozona per l’undicesimo mese consecutivo, con un tasso di tagli dei posti di lavoro che viaggia al secondo valore più rapido dal gennaio del 2010. “Ufficialmente la regione ha assistito solo ad un modesto ritorno in recessione nel terzo trimestre, con il Pil in calo di solo 0,1%, purtroppo – rileva Williamson – il Pmi suggerisce come la congiuntura dovrebbe diventare sempre più grave nel quarto trimestre. Durante gli ultimi tre mesi dell’anno si potrà assistere ad un calo del Pil dello 0,5%”.