43,9 miliardi di dollari: tanto vale il volume di investimento estero compiuto dalle principali aziende indiane. Un dato significativo, che mostra la spinta alla globalizzazione delle multinazionali del Paese. La fotografia è stata scattata dalla Reserve Bank of India e riguarda l’anno fiscale 2010-2011, comparato con l’anno precedente, quando i miliardi erano 18.
La banca centrale indiana spiega la performance al raddoppio con le nuove regole in materia di liberalizzazione, cui si aggiunge la maggiore reperibilità di capitali che l’estero consente rispetto all’India, dove è in crescita il costo del denaro. Accanto a questo risultato, la RBI sottolinea per contro le difficoltà che incontrano gli investimenti interni.
L’economia indiana è alle prese con un alto tassi di inflazione, il meggiore nei mercati emergenti. E l’afflusso dei capitali esteri nel Paese è in deciso ristagno: nel primo trimestre dell’anno, gli investimenti diretti provenienti da altre nazioni sono stati di 3,4 miliardi di dollari, in calo del 25% sullo stesso periodo 2010.