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India, la Borsa tenta il rimbalzo dopo il crollo di ieri: Modi vince, ma non stravince

La Borsa di Mumbai si è mossa tra un massimo e un minimo storici nelle ultime ore. Con una maggioranza risicata si teme per le riforme attese

India, la Borsa tenta il rimbalzo dopo il crollo di ieri: Modi vince, ma non stravince

Tenta il rimbalzo la Borsa Indiana, percossa nelle ultime ore da potenti perdite sulla scia del risultato elettorale. L’indice Bse Sensex di Mumbai oggi in un clima di elevata volatilità rimbalza del +2,7%.

La seduta di ieri invece era terminata con un crollo del -6,3%, peggior risultato giornaliero del 2024 e la seduta precedente si era chiusa con un +3,80% ai massimi storici in attesa di conoscerei veri risultati delle elezioni politiche dopo che nel fine settimana gli exit poll avevano pronosticato una solida maggioranza per la National democratic alliance, la coalizione che da un decennio sostiene la premiership di Narendra Modi e del suo partito nazionalista indù, il Bjp.

Invece gli exit poll sono stati smentiti da un risultato elettorale che ha visto il premier indiano uscente, Narendra Modi, vincere le elezioni ma con un consenso molto esiguo. Il partito Bjp è arretrato rispetto al 2019 e non è è arrivato al risultato di cui avevano parlato i dirigenti. A conteggi ben avviati, l’alleanza Nda del premier è data a 292 seggi e il fronte di opposizione a 232, rispettivamente al 45% e al 41%. Di fatto si tratta quasi un testa a testa che a quanto pare Modi e il suo partito proprio non si aspettavano. Come non si aspettavano che il Bjp si fermasse a soli 239 seggi, perdendone 64 rispetto al 2019, mentre il Congresso di Raul Gandhi sale a 100 seggi, guadagnandone 48.

Per formare il governo in India è necessario che un singolo partito, o un’alleanza, abbiano almeno 272 sui 543 seggi totali del Parlamento. Il partito induista non ha sfondato nel sud del Paese, la parte più ricca, ma ha perso clamorosamente nell’area centrale, la sua tradizionale roccaforte, nota come “hindi belt”. La sconfitta più bruciante è quella nello Stato dell’Uttar Pradesh, dove il premier ha perso persino nel collegio di Ayodhya, la città simbolo del connubio tra induismo e politica.

Il governo deve essere in grado di portare avanti diverse riforme fondamentali

Una vittoria di misura per l’alleanza di Modi solleva interrogativi sulla capacità di spinta del nuovo governo attraverso riforme politicamente difficili da attuare nelle leggi sulla terra e sul lavoro, considerato cruciale da alcuni investitori per sostenere la crescita dell’economia dell’India, già oggi la più rapida del mondo. Tra le priorità c’è quella di sviluppare un settore manifatturiero vitale al fine di creare un maggior numero di posti di lavoro meglio retribuiti e continuare a promuovere riforme che rafforzino l’economia e producano le risorse necessarie al governo per la transizione economica, ad esempio attraverso la privatizzazione delle aziende di Stato e la monetizzazione degli asset. Ieri sono crollate tutte le imprese legate agli obiettivi di sviluppo del governo, con Adani Ports Ltd. in picchiata. “Il mercato scontava 400 posti per il partito guidato dal Bjp”, ha detto Amit Kumar Gupta, direttore degli investimenti di Fintrekk Capital. “Gli investitori sono un po’ nervosi e lo resteranno nelle prossime ore finché i conti non saranno stabiliti con chiarezza.”

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