Il nuovo governatore della banca centrale indiana Raghuram Rajan ha colto di sopresa tutti con l’annuncio di un aumento dei tassi di interesse per tentare di frenare la corsa dei prezzi, all’interno di un pacchetto di misure d’urgenza per sostenere la rupia in caduta libera.
L’istituto ha alzato il tasso repo di un quarto di punto al 7,50%. Rajan, in carica dal 4 settembre, ha ribaltato alcune delle mosse fatte prima del suo arrivo alla Reserve Bank of India, nel tentativo di frenare il deprezzamento della valuta, che ha perso il 20% del suo valore rispetto al dollaro, toccando i minimi storici ad agosto.
Il tasso di deposito marginale è stato invece ridotto di tre quarti di punto al 9,50%. A metà luglio la banca centrale lo aveva portato al 10,25% per tentare di stabilizzare la rupia
Le autorità monetarie hanno anche allentato le regole imposte alle banche in termini di liquidità. La rupia e i titoli di stato indiani hanno perso terreno dopo l’annuncio, mentre la Borsa di Bombay perde più del 2%.
L’inflazione ad agosto ha raggiunto il 6,1%, il livello più alto da sei mesi a questa parte. L’attuale record di disavanzo delle partite correnti ha reso il Paese particolarmente vulnerabile alla massiccia fuga di capitali dai mercati emergenti in corso negli ultimi mesi, conseguenza della prospettiva di un rallentamento progressivo del sostegno della Fed all’economia americana. Rallentamento che poi non si è verificato.
La specificità della situazione del subcontinente ha amplificato l’impatto sulla rupia. Ora, però, si intravedono segnali di miglioramento. Dall’arrivo di Rajan alla banca centrale indiana, la valuta ha recuperato oltre il 9%. Una rimonta favorita, negli ultimi giorni, dal contrordine della Federal Reserve sul tapering.