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Indagine First-Cisl: su sportelli, banche e bancari Italia in linea con Ue

Il sistema bancario italiano è il quarto per numerosità in Europa. A dirlo è un rapporto del sindacato First Cisl sui sistemi bancari nazionali, secondo cui davanti all’Italia ci sarebbero Germania, Austria e Polonia, mentre Francia e Spagna hanno un numero di banche inferiori.

Oltre al numero di banche, però, per valutare la grandezza di un sistema bisogna valutare le dimensioni delle banche. Secondo First Cisl, il quadro che emerge sotto questo profilo è quello di un sistema bancario che, per valore assoluto, è una via di mezzo tra Germania e Francia e si colloca al di sopra della Spagna. La maggior parte degli istituti italiani è di piccole dimensioni ma, grazie all’integrazione della banche cooperativo, non è, in ogni caso, un sistema frammentato.

D’altra parte, i primi cinque grandi gruppi hanno una quota di mercato vicino al 40%, una quota che in Francia sale al 47%, mentre in Germania la concentrazione del sistema si rivela minore a quella italiana. Valutando anche il numero delle imprese non finanziarie, controparti economiche delle banche, e considerandone le dimensioni, secondo First Cisl, il sistema bancario italiano sembra coerente con il profilo produttivo del Paese, registrando numeri in linea con gli altri Paesi europei comparabili per dimensioni.
 
Gli sportelli bancari sono troppi?

Lo studio, poi, cerca di rispondere alla domanda se in Italia ci siano o meno troppi sportelli: il trend di riduzione degli sportelli, infatti,è un trend europeo attualmente in atto, dovuto soprattutto al taglio dei costi da parte delle banche e al sempre maggiore utilizzo di tecnologia da parte dei consumatori, che riduce gli accessi agli sportelli.

Dal punto di vista numerico l’Italia ha meno sportelli della Francia (che ha meno banche), della Spagna  e della Germania, mentre ha più sportelli rispetto alla Polonia.

Rapportando il numero di sportelli alla popolazione, l’Italia ha meno sportelli per abitanti di Francia e Spagna, ma più di Polonia e Germania, mentre gli sportelli per imprese sono meno rispetto a tutti gli altri paesi più popolosi. La presenza di sportelli per comune più bassa di Spagna e Polonia ma più alta di Germania e Francia. Infine, l’Italia ha un prodotto interno lordo medio per sportello poco inferiore alla Francia, di molto inferiore alla Germania ma più elevato di Spagna e Polonia.

Nel caso specifico italiano il trend di riduzione degli sportelli bancari, è stato parzialmente compensato all’interno del sistema, dove i grandi gruppi riducono o razionalizzano la loro rete mentre le banche piccole ed il Credito Cooperativo allarga la propria. La riduzione ha coinvolto soprattutto i centri più grandi: 1.942 sportelli sono stati persi nei comuni (521) con almeno 10 sportelli, sono il 67% della riduzione totale. L’altro 33% si è perso nei restanti centri. 119 comuni sono rimasti senza sportello bancario.

In conclusione, secondo il rapporto di Firs Cisl, se dovrà esserci, il percorso di razionalizzazione dovrà essere compiuto con grande attenzione verso il rischio di aumentare la concentrazione, riducendo così l’offerta bancaria.

I dipendenti bancari sono troppi?
 
L’Italia ha meno dipendenti bancari dei Paesi di dimensioni paragonabili: i dipendenti bancari italiani, infatti, sono discretamente di meno rispetto alla Francia e decisamente meno rispetto alla Germania. Spagna e Polonia hanno un numero minore.

L’Italia è il Paese con gli sportelli più piccoli dopo la Spagna, con la media ben al di sotto della  Germania, comunque meno di Francia e Polonia. Ogni dipendente deve “servire” 203 persone fisiche, molte di più della Germania e Francia, di meno di Polonia e Spagna. Lo stesso dipendente medio deve “servire” 12 imprese e mezza, che sono il numero più elevato di tutto il piccolo campione di confronto.

Il numero di dipendenti, dunque, secondo First Cisl, non è sovradimensionato da nessun punto di vista rispetto allo stato attuale del sistema economico e bancario italiano. Un’eventuale riduzione di personale, più che una razionalizzazione, rischierebbe di tradursi in una minore potenzialità di reddito e quindi in un ulteriore arretramento del sistema nel fornire servizi adeguati al Paese.


Allegati: Indagine First Cislhttp://firstonline-data.teleborsa.it/news/files/1379.docx

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