Nel mese di settembre del 2016 le sedi regionali della Banca d’Italia hanno condotto la nuova edizione dell’indagine sulla domanda e offerta di credito e sulla domanda di strumenti finanziari a livello territoriale (Regional Bank Lending Survey, RBLS).
I principali risultati sono questi:
1) Nel primo semestre del 2016, la domanda di finanziamenti da parte delle imprese è ancora cresciuta in tutte le aree del Paese; vi hanno contribuito il settore manifatturiero e quello dei servizi, a fronte di una domanda ancora debole nel comparto edile. In tutte le ripartizioni geografiche ad esclusione del Nord Est l’incremento della domanda è stato maggiore per le banche grandi e medie rispetto alle piccole.
2) È proseguito, in tutti i territori, l’allentamento delle condizioni di accesso al credito nei confronti delle imprese; il miglioramento non si è ancora esteso al settore edile, verso il quale permane un orientamento prudente, soprattutto nel Nord Est. Il processo di allentamento è risultato più intenso per le banche di maggiore dimensione, confermando una tendenza già in atto nei due semestri precedenti.
3) L’espansione della domanda di prestiti da parte delle famiglie è proseguita, sia nella componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni sia in quella del credito al consumo; per entrambe, l’incremento è stato più accentuato nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno.
4) Dopo quattro semestri consecutivi di distensione delle condizioni creditizie, nel primo semestre del 2016 i criteri di concessione dei prestiti alle famiglie sono rimasti nel complesso invariati.
5) La domanda di depositi da parte delle famiglie è ancora cresciuta nel Nord Est, mentre è diminuita nelle altre ripartizioni territoriali. Le richieste di quote di fondi comuni (OICR) da parte delle famiglie, in significativo aumento nei semestri precedenti, si sono confermate in espansione nel solo Nord Est.
LA DOMANDA E L’OFFERTA DI CREDITO ALLE IMPRESE
Nel primo semestre del 2016 è proseguito il recupero della domanda di finanziamenti da parte delle imprese. I segnali espansivi hanno interessato tutte le aree del Paese. Fatta eccezione per il Centro dove i segnali di vivacità della domanda si sono accentuati, la crescita è risultata inferiore a quanto era accaduto nella seconda parte dell’anno precedente.
La domanda di fondi connessa con gli investimenti produttivi ha fornito un contributo positivo. Ciò nonostante, le richieste di credito sono state destinate prevalentemente al sostegno del capitale circolante, anche in ragione di un’accumulazione di capitale che stenta a rafforzarsi. Le nuove richieste di finanziamenti hanno interessato l’industria manifatturiera, soprattutto nel Centro e nel Nord Ovest, e il comparto dei servizi, in particolare nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno.
Nel comparto edile, alcuni segnali di un lieve recupero nella domanda di credito hanno interessato solo l’area centrale del Paese. Per le banche di maggiore dimensione la domanda è risultata particolarmente intensa nelle regioni del Nord Ovest e del Centro. In tutte le aree del Paese ad esclusione del Nord Est l’incremento della domanda è stato maggiore per le banche grandi e medie rispetto alle piccole. Dal lato dell’offerta è proseguito l’allentamento delle condizioni di accesso al credito, in misura analoga al semestre precedente. Ne hanno beneficiato le imprese manifatturiere e dei servizi, specialmente quelle localizzate nel Mezzogiorno.
Permane invece un orientamento prudente nei confronti delle imprese delle costruzioni, soprattutto nel Nord Est. Per le banche maggiori, l’allentamento ha riguardato tutte le aree del Paese; per gli altri intermediari l’orientamento dell’offerta resta prudente verso le imprese localizzate nel Mezzogiorno. Rispetto al semestre precedente, nessun fattore potenzialmente in grado di influire sulle politiche di offerta ha subito variazioni di rilievo, con l’eccezione di un maggiore contributo alla distensione delle condizioni proveniente dal minor costo della provvista per le piccole banche.
L’allentamento nelle condizioni di accesso al credito ha riguardato sia la disponibilità delle banche in merito alle quantità offerte, sia i margini applicati in media alla clientela. Nella seconda parte del 2016, in base alle indicazioni fornite dagli intermediari, la domanda di prestiti delle imprese continuerebbe a espandersi, seppur a ritmi meno intensi rispetto ai semestri precedenti, mentre le condizioni di offerta tenderebbero a una progressiva stabilizzazione.
LA DOMANDA E L’OFFERTA DI CREDITO ALLE FAMIGLIE CONSUMATRICI
Nella prima metà del 2016 è proseguita l’espansione della domanda di credito da parte delle famiglie, anche se con intensità inferiore rispetto al semestre precedente. Le richieste finalizzate all’acquisto di abitazioni sono cresciute, in misura più marcata nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno, continuando a beneficiare di tassi d’interesse contenuti e del miglioramento delle prospettive del mercato immobiliare.
Per gli intermediari medio-grandi, l’incremento ha riguardato in particolar modo il Nord Ovest e il Mezzogiorno; per le banche più piccole la domanda è cresciuta soprattutto nel Centro e nel Nord Est. Come per i mutui, l’aumento delle richieste di credito al consumo è stato più sostenuto nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno.
Dopo quattro semestri consecutivi di distensione delle condizioni creditizie, nel primo semestre del 2016 i criteri di concessione dei mutui alle famiglie sono rimasti complessivamente invariati. A fronte di una sostanziale stabilizzazione delle politiche di offerta seguite dagli intermediari di maggiori dimensioni, sono emerse indicazioni di un ulteriore allentamento da parte delle banche più piccole. Sono ulteriormente diminuiti gli spread praticati alla clientela, che ha interessato anche le posizioni giudicate più rischiose; vi ha contribuito la pressione concorrenziale tra le banche.
Anche per il credito al consumo, nel primo semestre dell’anno le politiche di offerta sono rimaste invariate. Nelle attese delle banche, che prefigurano una sostanziale stabilità delle condizioni di offerta praticate, la crescita della domanda dovrebbe proseguire anche nella seconda metà del 2016, sia per la componente destinata all’acquisto di abitazioni sia per quella finalizzata al credito al consumo.
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