L’eolico in Italia continua a crescere, viene sempre di più preferito dagli operatori al fotovoltaico ed è ormai un settore industriale maturo e competitivo oltre che, come spiega il comunicato dell’Anev, l’Associazione nazionale che riunisce gli addetti ai lavori dell’energia elettrica ricavata da fonti eoliche, “pronto a contribuire significativamente al processo di transizione energetica delineato dal Piano nazionale Energia e Clima 2030.
L’Anev riporta infatti gli esiti delle aste pubblicate dal GSE e riferite alla procedura di incentivi avviata dal Decreto ministeriale del 4 luglio 2019. Il risultato è stato di una importante partecipazione, che ha completamente coperto i contingenti di potenza messi a disposizione dal Decreto: su 730 MW complessivi messi a bando lo scorso 30 settembre (e sui quali il GSE ha ricevuto oltre 880 domande per un totale di 772 MW), ben 545 MW riguardavano anche e soprattutto l’eolico.
La novità è stata che per la prima volta il DM ha previsto l’aggiudicazione di un meccanismo di incentivazione a due vie, e cioè Aste e Registri del Gruppo A (mentre il gruppo B non interessava l’eolico ma solo gli impianti idroelettrici e a gas residuati). Per quanto riguarda i Registri, in quelli del Gruppo A, relativo agli impianti eolici on-shore (e agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione), sono arrivate 523 domande (di cui ben 96 progetti eolici ammessi in posizione utile su un totale di 169) per un totale di 92 MW su un contingente messo a bando di 45 MW.
Per quanto riguarda invece le Aste, in quelle del Gruppo A, relativo agli impianti eolici on-shore (e agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione), sono arrivate 27 domande per un totale di 595 MW, a fronte di un contingente messo a bando di 500 MW. Di queste 27 richieste, ben 18 progetti eolici sono stati ammessi in graduatoria su un totale di 19.
In questo contesto, è arrivata anche la notizia di un operatore importante come Erg, che investe sempre di più sulle fonti di energia rinnovabile e in particolare sull’eolico. La società della famiglia Garrone infatti, tramite la propria controllata ERG Eolienne France, ha acquistato dalla società lussemburghese Long Wind France SA il 100% del capitale di cinque società di diritto francese titolari di tre parchi eolici situati nelle regioni francesi di Hauts de France, Centre – Vallée de la Loire e Nouvelle Aquitaine.
I parchi, con una potenza installata complessiva di 38 MW, sono entrati in esercizio tra il 2010 e il 2012 ed hanno una produzione annua totale, basata sulla media storica, di circa 70 GWh, corrispondente ad oltre 1.840 ore equivalenti e pari a circa 37 kt di emissioni di CO2 evitate all’anno. Gli impianti beneficiano per 15 anni, a partire dalla data di entrata in esercizio, di una tariffa incentivata complessiva che, per il 2019, è stata pari in media a circa 91 Euro/MWh.
Il valore dell’acquisizione in termini di Enterprise Value è pari a 39,6 milioni di euro. L’Ebitda annuo medio atteso è di circa 4,5 milioni di euro. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze francese ha dato il proprio consenso all’operazione.