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Incentivi auto 2024: si parte a maggio ma scatta l’obbligo di mantenimento del veicolo. Ecco le novità

Pixabay

Dopo un ritardo di quasi due mesi, che ha anche influito sulle vendite del mercato automobilistico, i nuovi incentivi per l’auto sono finalmente in dirittura d’arrivo. C’è un nuovo vincolo che emerge però per poter ottenere i nuovi ecobonus: i beneficiari dovranno mantenere l’auto acquistata per almeno un anno, se persone fisiche, e per almeno due anni se persone giuridiche.

Incentivi auto 2024: ancora un mese di attesa

Le nuove misure emergono dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) elaborato dai ministeri competenti, attualmente in fase di esame presso la Corte dei Conti. Bisognerà quindi aspettare ancora almeno un mese per l’entrate in vigore effettiva dei nuovi incentivi. Inoltre, Invitalia dovrà aggiornare la piattaforma online “ecobonus”, attraverso la quale le concessionarie potranno richiedere gli importi da destinare ai clienti finali.

L’attesa per i nuovi ecobonus hanno già avuto un impatto importante sul mercato che a marzo ha registrato un calo del 3,7% dopo 19 mesi di trend positivo.

Quasi 1 miliardo di incentivi disponibili

Il nuovo piano prevede un totale di 952 milioni di euro destinati agli incentivi per veicoli a basso impatto ambientale. Questi benefici non saranno limitati solo alle automobili, ma comprenderanno anche moto, scooter, tricicli e quadricicli a motore, così come veicoli commerciali leggeri.

Gli obiettivi del piano incentivi includono:

  • Rinnovare il parco auto circolante in Italia, tra i più vecchi in Europa, con oltre 11 milioni di vetture Euro 3 o precedenti.
  • Sostenere e assistere le famiglie a basso reddito, offrendo un bonus aggiuntivo del 25% per coloro con un Isee inferiore a 30.000 euro.
  • Modificare gli incentivi per promuovere l’acquisto di auto effettivamente prodotte in Italia, rimodulando gli strumenti incentivanti.

Incentivi 2024: scatta l’obbligo di mantenimento del veicolo

Una delle disposizioni chiave riguarda il vincolo di mantenimento del veicolo. Per le persone fisiche, i contributi saranno concessi a condizione che il beneficiario mantenga la proprietà dell’auto per almeno 12 mesi. Per le persone giuridiche, il vincolo è esteso a 24 mesi.

La griglia degli incentivi varierà a seconda del tipo di veicolo e delle sue emissioni di CO2. Le persone giuridiche potranno accedere solo agli incentivi per veicoli a bassissime emissioni, come le auto elettriche (tra 0 e 20 grammi/km di CO2) o ibride plug-in (emissioni tra 21-60 g/km). Al contrario, le persone fisiche potranno beneficiare di contributi anche per veicoli con emissioni più elevate, compresi diversi modelli diesel e benzina Euro 6 (emissione tra 61 e 135 g/km di CO2).

Le persone giuridiche, escludendo le concessionarie, potranno beneficiare degli incentivi anche per moto, scooter, tricicli e quadricicli a motore. Inoltre, le piccole e medie imprese dell’autotrasporto saranno i beneficiari dei contributi per l’acquisto o il leasing di veicoli commerciali leggeri.

Incentivi auto 2024: bonus fino a 13.500 euro

In sintesi, il piano del Mimit, prevede una serie di contributi in base al tipo di veicolo e al suo livello di emissioni. I contributi massimi possono raggiungere fino a 13.500 euro per le auto elettriche, con un aumento del 25% per i nuclei familiari con ISEE sotto i 30.000 euro. Anche la rottamazione di veicoli più vecchi e inquinanti aumenterà gli incentivi fino a un massimo di 11.000 euro.

Senza rottamazione, il contributo varia da 6.000 euro per le auto con emissioni fino a 20 grammi/km, a 4.000 euro per quelle tra 21 e 60 grammi/km, mentre non è previsto alcun bonus per la terza categoria di emissioni. L’importo del contributo aumenta progressivamente con la rottamazione di veicoli più vecchi e inquinanti. Per esempio, rottamando un veicolo Euro 4, si possono ottenere fino a 9.000 euro per le auto con emissioni fino a 20 grammi/km, fino a 5.500 euro per quelle tra 21 e 60 grammi/km e fino a 1.500 euro per quelle tra 61 e 135 grammi/km.

Per le auto elettriche con emissioni fino a 20 grammi/km, il contributo è di 6.000 euro senza rottamazione, che salgono a 7.500 euro per chi ha un Isee inferiore ai 30.000 euro. Con la rottamazione di un veicolo Euro 2, i contributi aumentano fino a 11.000 euro, e fino a 13.500 euro per coloro con Isee inferiore ai 30.000 euro.

Per le ibride plug-in con emissioni tra 21 e 60 grammi/km, il contributo è di 4.000 euro senza rottamazione, che aumentano a 5.000 euro per chi ha un Isee inferiore ai 30.000 euro. Con la rottamazione di un veicolo Euro 2, i contributi salgono fino a 8.000 euro, e fino a 10.000 euro per coloro con Isee inferiore ai 30.000 euro.

Per le auto ibride, mild-hybrid, benzina e diesel con emissioni tra 61 e 135 grammi/km, i contributi variano da 3.000 euro per la rottamazione di un Euro 2, a 2.000 euro per un Euro 3, e a 1.500 euro per un Euro 4.

Per tutti gli incentivi c’è un limite massimo di prezzo del modello acquistabile fissato a a 35mila euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45mila euro in quella intermedia 21-60.

Gli incentivi per le due ruote

Per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici è previsto un contributo del 30% fino a 3.000 euro, che sale al 40% (fino a 4.000 euro) con la rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i modelli non elettrici fino a Euro 5, è previsto uno sconto del 40% fino a 2.500 euro, ma solo se il venditore offre un ulteriore sconto del 5% e se viene rottamato un veicolo da Euro 0 a Euro 3.

La bozza del Dpcm introduce un vincolo di rottamazione per chi acquista moto, scooter, tricicli e quadricicli con alimentazione elettrica. Questo vincolo richiede che il veicolo rottamato sia compreso tra Euro 0 e Euro 3 e che il acquirente dimostri di essere proprietario o intestatario del veicolo da almeno dodici mesi, o che lo sia un familiare convivente.

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