Giovedì il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge con nuove misure per contrastare e prevenire gli incendi, che da settimane – come ogni estate – stanno devastando il territorio italiano.
Il pacchetto di misure – spiega il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali – prevede una nuova governance per le strutture che si occupano della prevenzione degli incendi e stanzia ulteriori risorse finanziarie per potenziare la capacità operativa dello Stato nella lotta ai roghi, “con specifiche previsioni a favore delle infrastrutture di isole minori e aree interne”, si legge nella nota.
Sul piano normativo, alle Regioni viene concesso un potere sostitutivo quando i Comuni non provvedono ad aggiornare nei tempi previsti il catasto dei terreni incendiati.
Un’altra novità riguarda la Protezione civile, che ogni tre anni dovrà redigere un Piano Nazionale di aggiornamento tecnologico delle azioni di prevenzione e lotta attiva agli incendi, a cui sono destinati 40 milioni per acquisire altri mezzi operativi.
Altri 7,5 milioni andranno all’Istituto nazionale di geofisica per rafforzare le attività di previsione e prevenzione.
Infine, il governo è intervenuto sulle pene per i reati connessi agli incendi. “Il decreto – si legge nella nota del Consiglio dei ministri – inasprisce le sanzioni sia amministrative che penali, in particolare per l’ipotesi in cui ad appiccare il fuoco sia chi avrebbe invece il compito di tutelare il territorio (viene, al riguardo, introdotta una specifica aggravante) e mira a colpire gli interessi degli autori degli illeciti, ad incentivare la collaborazione con le indagini e a favorire condotte volte alla riparazione del danno causato. Una condanna per incendio doloso non inferiore a due anni comporta, inoltre, per il dipendente pubblico l’estinzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione e l’interdizione dalla possibilità di prestare servizi nell’ambito della lotta agli incendi. Come già avviene per il ravvedimento operoso previsto per i reati ambientali, si introduce un’attenuante per chi, prima dell’inizio del processo, provveda alla messa in sicurezza e, ove possibile, al ripristino dei luoghi, salvo che a provocare l’incendio doloso sia chi prestava servizio nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi”.
Il nuovo decreto segue quello approvato il 26 agosto con cui il governo, a causa dell’elevato numero di roghi, ha dichiarato lo stato d’emergenza nelle regioni Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia.