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In recupero dopo il lunedì nero tutti i listini europei: le banche rilanciano Milano (+1,9%)

di Ugo Bertone – Intesa e Unicredit in rialzo di oltre il 4% – Piazza Affari vive una giornata di sollievo, ma i problemi di fondo che tormentano i mercati non sono ancora risolti – Oro ai massimi – Si stringe lo spread – Frena Goldman Sachs

BORSA DI MILANO ALLA RISCOSSA (+1,92%)
NON SI PLACA LA FEBBRE DELL’ORO: 1609

Piazza Affari ha guidato la riscossa delle Borse europee. Il listino milanese chiude la giornata con un rialzo dell’1,92 %, Ftse/ Mib a quota 18.229, seguita nell’ordida da Francoforte (+1,19%), Parigi (1,43%) Zurigo (+1,36%), Madrid (+1,38%) e Londra (+0,84%), fanalino di coda mentre alla City tutti i monitor sono accesi per seguire in diretta l’interrogatorio alla Camera dei Comuni di Rupert Murdoch. Il clima, insomma, è più disteso, anche se, a testimonianza dell’incertezza, si deve registrare un nuovo record assoluto per l’oro: 1.609 euro l’oncia. Non solo. In vista del vertice europeo di giovedì sulla Grecia, la Germania mette le mani avanti: la riunione tra i capi di stato della zona euro non rappresenterà il passo finale per la risoluzione della crisi di debito della Grecia.

LA MERKEL: IL VERTICE NON SARA’ DECISIVO
SI STRINGE A 305 PUNTI LA FORBICE CON IL BUND

Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel durante una conferenza stampa tenuta insieme al presidente russo Dmitry Medvedev. “Ci sono altri passi necessari da prendere e non si tratterà di un evento spettacolare che risolve tutti i problemi” ha dichiarato la Merkel, definendo irrealistiche le speranze di un singolo e risolutivo appuntamento finale che faccia scomparire la crisi greca, vista la necessità di fare i conti con alternative complesse riguardo il coinvolgimmento del settore privato in un secondo piano di aiuti ad Atene.

Contemporaneamente il premier irlandese Edna Kelly ha fatto sapere che l’agenda finale del vertice di zona euro di giovedì non è ancora stata messa a punto. “Al momento l’agenda non è ancora finalizzata, ne sono abbastanza sicuro” ha dichiarato Kelly in parlamento. “E’ mia speranza che giovedì possa essere raggiunto un accordo che metta fine con certezza a questa situazione di ansia, riguardo il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia”.

A favorirela ripresa però ci ha pensato la ritrovata vena del comparto finanziario. È calata la tensione anche sul mercato obbligazionario, dove lo spread Btp-Bund è sceso a 305 punti base dopo aver toccato ieri i 337 punti. Positivi influssi anche dall’esito dell’asta dei Bonos spagnoli. Il Tesoro iberico ha piazzato 3,788 miliardi di euro di bond a 12 mesi con un rendimento del 3,702% dal 2,695% precedente e 661 milioni di euro di bond a 18 mesi con un rendimento del 3,912% dal 3,26% precedente. Collocato il massimo della forchetta prevista. Molto elevata la domanda pari rispettivamente a 2,2 e 5,5 volte.

SUGLI SCUDI I TITOLI BANCARI
NONOSTANTE IL VOTO DI NOMURA

Sul fronte europeo non ha pesato l’indice Zew tedesco sulle aspettative economiche che si è attestato a luglio a -15,1 punti rispetto ad un consensus di -12,5 punti. Una discesa dovuta soprattutto ai problemi legati al debito di alcuni Paesi dell’area euro. Dopo la debacle di ieri, è stata comunque la seduta della riscossa delle banche nonostante che Nomura, in vista della presentazione dei risultati trimestrali, abbia decurtato le attese sull’utile per azione di Unicredit e Intesa Sanpaolo per il periodo 2011-2013. Proprio i due colossi del credito italiano hanno svettato sul paniere principale: Unicredit ha guadagnato il 4,68% a 1,186 euro, mentre Intesa il 4,32% a 1,544 euro. Bene anche Banco Popolare (+3,35% a 1,388 euro), Monte dei Paschi (+3,22% a 0,475 euro) e Ubi Banca (+1,95% a 3,34 euro). Più contenuto il rialzo della Popolare di Milano (+0,89% a 1,468 euro) che si appresta a varare il nuovo piano industriale.

IN ASCESA LE UTILITIES. VOLA ATLANTIA
GIA’ SI SCOMMETTE SULL’OPA EDISON

Positiva la giornata delle utilities. Buona la performance anche di Atlantia (+2,24% a 13,25 euro) in scia all’upgrade da parte di Credit Suisse. Enel (+1,62% a 4,006 euro), intanto, è in attesa della decisione del Consiglio di Stato, che dovrebbe arrivare in serata, sul ricorso presentato dal colosso elettrico contro la decisione del Tar del Lazio che, lo scorso dicembre, ha annullato l’autorizzazione unica concessa a ottobre 2009 dalla Regione Sicilia per la realizzazione di un rigassificatore a Porto Empedocle (Agrigento).

L’investimento complessivo in questo progetto è pari a circa 800 milioni di euro. Tra i titoli in evidenza, dopo una lunga eclisse, spicca Stm. (+ 2,35 per cento) trainata dai conti, migliori del previsto di Ibm. Ma, scrive una nota di Intermonte, il rallentamento del settore semiconduttori non è ancora finito. Continuiamo a consigliare cautela su STMicroelectronics in attesa dei risultati”, mantenendo la raccomandazione neutral con prezzo obiettivo a 5,53 euro.

Brilla la stella di Edison (+1,635) dopo il via libera da parte del consiglio di gestione di A2a alle trattative con Edf, alle quali in futuro potrebbe unirsi anche Iren. Il mercato si chiede se, alla fine, scatterà l’obbligo di Opa. “Continuiamo a ritenere che Edf potrebbe essere disponibile all’Opa obbligatoria (a circa 0,87 euro per azione), mentre è più improbabile un’Opa volontaria”, così gli analisti di Equita, che confermano la raccomandazione su Edison reduce con target price a 0,8 euro.

Recupera Mediaset (+1,35% a 2,996 euro) in attesa dei conti trimestrali previsti per il prossimo 28 luglio. “Ci attendiamo un trimestre debole sia in Italia che in Spagna – commentano gli analisti di Equita -. L’Ebit Italia è atteso in contrazione del 34% a 142 milioni di euro principalmente a causa di una riduzione della pubblicità del 4,3% e costi in crescita del 3%. Inoltre stimiamo un risultato negativo per la pay tv di 15 milioni di euro”. La sim milanese, tenendo conto dell’andamento negativo in Spagna, stima a livello consolidato un calo dell’Ebit del 36% a 185 milioni di euro e del 37% dell’utile netto a 94 milioni di euro. Il broker consiglia hold sul titolo del gruppo di Cologno Monzese con target price a 3,40 euro.

LDM: FIAT NON QUOTERA’ FERRARI
BOFA PUNISCE PIRELLI (-4,88%)

Corre Fiat Industrial (+2,80) insegue Fiat (+1,48%) dopo le prime anticipazioni sulla trimestrale e la nuova organizzazione che verranno decise il prossimo 26 luglio a Belo Horizonte. Di rilievo la dichiarazione di Luca di Montezemolo: “Non è in programma la quotazione di Ferrari”. Al contrario, Pirelli ha invece segnato un tonfo del 4,95% a 7,20 euro in scia a un report di BofA Merrill Lynch che avviato la copertura sul gruppo della Bicocca con raccomandazione underperform e prezzo obiettivo a 7 euro.

GOLDMAN SACHS FRENA. TROPPI RISCHI SUI MERCATI
CALANO GLI UTILI NEL TRIMESTRE. TITOLO GIU’ (-3,3%)

Anche gli speculatori piangono. Ieri Goldman Sachs (-3,3%) regina incontrastata dei mercati del trading, ha annunciato utili inferiori alle previsioni nel secondo trimestre: un giro d’affari di 7,3 miliardi (contro 8,8 miliardi di un anno fa), 1,1 miliardi di guadagni, quasi il doppio di un anno fa (613 milioni) ma assai meno del 2,7 miliardi del primo trimestre. La frenata è dovuta al brusco calo dei profitti (-53%) nei settori valute, materie prime e reddito fisso da collegare “alla minor liquidità e agli alti livelli di incentezza”. Una circostanza, ha detto il ceo Lloyd Blankfein “ci ha spinto ad abbassare il profilo di rischio”.

Il buon andamento, grazie all’uso dei derivati, delle commissioni azionarie (+19%) ha solo in parte attutito il calo degli utili, la prima grande sorpresa negativa della stagione: sia JP Morgan che Citigroup hanno annunciato risultati trimestrali in grande ripresa. La delusione Goldman Sachs non ha però impedito un avvio positivo di Wall Street: l’indice Standard & Poor’s 500 è su dell’1,01%, il Dow Jones sale dell’1.03 per cento, il Nasdaq dell’1,70 per cento.

I “driver della seduta sono i titoli tecnologici, grazie alla spinta dei conti di Ibm, in netta ripresa. Ma anche i titoli finanziari, in genere, registrano una buona intonazione: JP Morgan sale dell’1,3 %, Citigroup dello 0,9. Una spinta è arrivata anche dai dati oltre le attese sul mercato immobiliare. I nuovi cantieri residenziali, infatti, a giugno si sono attestati a 629 mila dalle 560 mila unità del mese precedente superando le previsioni degli analisti che avevano pronosticato 575 mila unità.

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