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In Borsa volano Tim e Mediobanca ma soffrono le utilities

L’avvicinarsi della rete unica per Tim e il via libera della Bce al raddoppio della quota di Del Vecchio in Mediobanca animano la seduta di Piazza Affari che con uno scatto di reni finale guadagna lo 0,5%, anche se sulle utilities continuano le vendite

In Borsa volano Tim e Mediobanca ma soffrono le utilities

I listini europei accelerano nel finale e chiudono positivi una seduta interlocutoria, attenta all’andamento dell’epidemia (oggi è boom di contagi in Italia, +1367) e in attesa delle parole del presidente della Fed, domani. A fornire un po’ di gas nel finale provvede Wall Street, dove il Nasdaq sta aggiornando i suoi massimi insieme allo S&P 500. Il settore tech guadagna l’1,1%, anche se 8 settori su 11 dell’indice S&P scambiano in ribasso.

Piazza Affari sale 0,54% e si porta a 20.137 punti, grazie agli acquisti su Telecom (+5,09%) e Mediobanca (+3,18%), rispettivamente al centro dell’attenzione per la rete unica e per il via libera della Bce a Delfin a salire fino al 20% nel capitale di Piazzetta Cuccia. Fra le mid cap brilla Ferragamo +8,81%, promossa a “buy” da Jefferies, che ha rivisto il prezzo obiettivo da 11 a 15 euro.

Nel resto d’Europa: Francoforte +0,95%; Parigi +0,9%; Madrid +0,21%. Londra, +0,14%, trova il segno più ma resta fanalino di coda a per il secondo giorno consecutivo. Voci raccolte dalla stampa britannica sostengono che il premier Boris Johnson starebbe pensando di dimettersi nel gennaio 2021 per problemi di salute legati ai postumi da Covid 19. Il Regno Unito risulterebbe inoltre il paese più colpito dalla pandemia dal punto di vista economico nell’area Ocse: -20,4% il pil del secondo trimestre. Seguono Francia -13,8% e Italia -12,4%. La crescita è -9,8% nell’area nel suo complesso. L’Ocse stima un calo del 9,5% negli Stati Uniti, che domani renderanno noti gli ultimi dati sul pil.

Sempre domani si terrà anche l’evento clou della settimana, vale a dire l’intervento di Jerome Powell, in apertura del meeting virtuale di Jackson Hole. Secondo indiscrezioni della Cnbc, il presidente della Fed potrebbe anticipare l’introduzione di un nuovo sistema di calcolo dell’obiettivo di inflazione. Il nuovo riferimento per la banca centrale sarebbe una media di inflazione sul medio-lungo periodo, al posto del dato puntuale fornito ogni mese. Una modifica che si tradurrebbe in una disponibilità della Federal Reserve ad accettare, temporaneamente, livelli di inflazione più alti del 2%.

Nell’attesa il dollaro rialza la testa contro l’euro e il cambio si muove attorno a 1,181. 

Si riprende anche il lingotto, sotto pressione per alcuno giorni. Oggi l’oro spot sale dello 0,59% a 1939,86 dollari l’oncia.

Debole il Brent, a 45,58 dollari al barile (-0,61%), che nelle ultime sedute si è mosso sui massimi da cinque mesi a causa delle condizioni metereologiche nel Golfo del Messico.

In Piazza Affari il titolo più comprato è Telecom. Repubblica oggi parla di svolta, con il via libera del governo al fondo Usa KKr, che apre la strada all’accordo con Open Fiber.  

Bene Mediobanca, dopo che la Banca centrale europea ha dato il via libera alla Delfin di Leonardo Del Vecchio per salire dall’attuale 9,9% di Piazzetta Cuccia fino al 20%. L’ingresso di Del Vecchio in Mediobanca ha innescato speculazioni su un riassetto di quello che un tempo era il cuore pulsante della finanza italiana, con particolare attenzione a Generali (+0,79%), di cui Mediobanca ha il 13%, mentre l’imprenditore detiene il 4,8%.

Bene Stm +2,81%; Diasorin +2,32%; Interpump +2,19%; Moncler +1,94%.

Male le utility: Italgas -2,06%; Hera -1,99%; Terna -1,51%; A2a -1,65%; Snam -1,28%.

Balzo all’indietro dello spread: il differenziale di rendimento fra decennale italiano e tedesco scende a 143 punti base (-6,53%); il tasso del Btp chiude a 1,02%.

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