Avanti tutta. Il Toro si scrolla di dosso le preoccupazioni per l’inflazione, i “colli di bottiglia”, la crisi dell’immobiliare cinese e ogni altro ostacolo. Wall Street ha messo a segno la miglior seduta dell’anno, per poi contagiare i listini asiatici. Frena intanto la corsa dei rendimenti delle obbligazioni, ma non la corsa delle materie prime. Stamattina in Asia Pacifico l’indice Bloomberg Apac guadagna lo 0,8%.
TOKYO AI MASSIMI DAL 2019
Nikkei di Tokyo +1,2%, mentre il cambio dollaro yen si sta spingendo su livelli mai visti da inizio 2019. Nella sua prima intervista, il premier Fumio Kishida anticipa al Financial Times l’intenzione di rivedere l’Abenomics, cioè la politica dei tassi sottozero.
Tutti positivi gli altri listini: Hang Seng di Hong Kong +0,8% dopo il passaggio del tifone; BSE Sensex di Mumbai +0,9%; Kospi di Seul +0,9%, dominato dagli sforzi della Banca centrale per evitare la rivalutazione del won sul dollaro; Taiex di Taipei +2% trascinata al rialzo dal rally di Tsmc, la potenza mondiale dei chip.
Sale anche il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (+0,3%). Bloomberg riporta che il regolatore delle banche ha invitato i soggetti controllati a sveltire e semplificare le pratiche per l’ottenimento dei mutui per la casa. Si tratterebbe di un intervento che mira a prevenire gli stress provocati da un eventuale collasso di Evergrande.
LA MIGLIOR SEDUTA DA MARZO PER L’S&P
I future di Wall Street salgono all’indomani della miglior seduta dell’indice S&P500 da marzo (+1,7%). Ieri il Dow Jones ha guadagnato l’1,56% (maggior rialzo giornaliero dal 20 luglio), l’S&P 500 l’1,71% (progresso record in una giornata dal 5 marzo), Nasdaq +1,73% (mai così bene in una giornata dal 20 maggio).
TRIMESTRALI RECORD PER LE BANCHE
Tutti i settori hanno chiuso in rialzo. In grande forma le banche: nel giorno dei risultati corrono Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley, che, grazie al boom delle operazioni di mercati, hanno strabattuto i record precedenti.
La minor tensione sui tassi ha favorito l’allungo della tecnologia: grazie a Microsoft ed Apple l’indice di settore sale del 2,3%.
ALCOA (ALLUMINIO) +5%: RADDOPPIA GLI UTILI
Nel dopoborsa, Alcoa ha segnato un rialzo superiore al 5%. Il produttore di alluminio ha presentato risultati del trimestre molto sopra le attese: Ebitda rettificato a 728 milioni di dollari, circa il doppio del risultato di un anno fa. Il titolo si è circa quadruplicato in un anno. Nello stesso periodo, il contratto di riferimento per l’alluminio è salito del 67%.
CORRE IL GAS: +35% IN TRE GIORNI
Ieri l’indice Bloomberg Commodity Spot ha toccato un nuovo massimo storico, sostenuto dalla corsa del gas: il prezzo di quello trattato al nodo olandese ha guadagnato il 35% in tre giorni. Ma nelle ultime settimane sono tornate a salire anche i metalli industriali: ieri il rame ha guadagnato il 3%.
Il petrolio WTI è in rialzo dello 0,7% a 81,7%. Si fermano invece bond e dollaro. Il Treasury Note a dieci anni tratta a 1,52% di rendimento, poco mosso. Euro dollaro in lieve apprezzamento a 1,160.
Sale di slancio il bitcoin, +3% a 59.300 dollari, massimo da giugno. Da inizio mese la più scambiata criptovaluta ha guadagnato il 36%. L’ultimo allungo sarebbe stato provocato da un tweet della Securities and Exchange Commission nel quale si mettono in guardia gli investitori sull’alto rischio derivante da un’esposizione al bitcoin. Sembrava un avvertimento come tanti, invece, nel mondo degli investitori, si è scatenato l’ottimismo, perché secondo loro la Sec sta mandando segnali di allerta in vista di una imminente approvazione di un ETF che ha come sottostante il bitcoin.
A che si deve questo rally a sorpresa di tutti gli asset? Le ragioni non mancano. I sussidi alla disoccupazione Usa hanno sorpreso al ribasso, terminando finalmente sotto 300.000 per la prima volta da post pandemia. I prezzi alla produzione Usa sono saliti assai meno del previsto. Il motivo, in realtà, è solo il calo delle tariffe aeree, ma il mercato ha voluto premiare il bicchiere mezzo pieno.
È facile prevedere, a questo punto, un andamento a zig zag dei listini nelle prossime settimane, con improvvise deviazioni verso l’alto (l’S&P è vicino a nuovi massimi) ma anche possibili correzioni dopo l’introduzione del tapering.
IL RIALZO INVESTE ANCHE L’EUROPA
Il vento del rialzo ha investito i listini europei dopo l’apertura di Wall Street. A favorire la tendenza positiva ha contribuito il tweet di Olli Rehn, membro della Bce e governatore della banca centrale finlandese: le attuali aspettative per l’inflazione nella zona euro, pari all’1,9% nel medio termine, sono in linea con la strategia della Banca centrale europea. Il Board, nonostante le dichiarazioni contrarie dei “falchi” (in particolare l’olandese Knot), fa quadrato attorno alla politica di madame Lagarde.
GERMANIA, LA RIPRESA PRENDERÀ VELOCITÀ NEL 2022
I maggiori istituti economici tedeschi hanno tagliato le previsioni congiunte per la crescita della maggiore economia europea per il 2021, a 2,4%, dal precedente 3,7%, a causa dei problemi delle catene di forniture che continuano a compromettere la produzione manifatturiera. Gli stessi istituti hanno però rivisto al rialzo le stime per il prossimo anno al 4,8% dal precedente 3,9%, aggiungendo che l’economia tedesca raggiungerà dei livelli normali di utilizzo della capacità produttiva nel corso del 2022. Nel frattempo, l’inflazione crescerà del 2,5% nel 2022, ma nel 2023 gli istituti ritengono che l’inflazione crescerà dell’1,7%.
FRENANO I RENDIMENTI DI BTP. SPREAD A 102 PUNTI
Dopo l’impennata di mercoledì il secondario italiano ha messo a segno nel pomeriggio notevoli progressi, in linea con i bund: il rendimento del decennale agosto 2031 è scivolato fino in area 0,825%, sui minimi da martedì della scorsa settimana, mentre la forbice Italia-Germania si restringe leggermente, a 102 punti base. Il decennale italiano chiude a +0,84% (da +0,9%) e quello tedesco a -0,23%.
MILANO +1,23%, FITCH ALZA LE STIME SULL’ITALIA
Piazza Affari avanza dell’1,23%, a quota 26,277 punti. Fitch ha ritoccato all’insù le stime sulla crescita e sull’indebitamento dell’Italia. Le previsioni sul 2021 sono ora pari a 5,7% sul Pil e 9,6% sul deficit/Pil, valori da confrontare con i rispettivi 4,8% e 11,3% delle stime di giugno, quando l’agenzia aveva confermato il rating sovrano italiano a ‘BBB-‘ con outlook stabile.
AMESTERDAM AVANZA A SUON DI CHIP
In terreno positivo gli altri listini del Vecchio Continente: guida la corsa Amsterdam (+1,71%), seguita da Francoforte (+1,37%) e Parigi (+1,33%). La Borsa olandese si conferma il listino più sensibile al comparto tech. Chiudono sugli scudi i produttori di semiconduttori, tra cui ASML, Ams e BE semiconductor, dopo che il gigante taiwanese TSMC ha riportato un balzo del 13,8% negli utili del terzo trimestre, in seguito al boom della domanda.
PUBLICIS PREMIATA DALLA SVOLTA SUL DIGITALE
A Parigi brilla Publicis (+2,74%) dopo aver alzato l’outlook per il 2021 in seguito a una transizione a livello globale verso i media digitali e l’e-commerce, spingendo la crescita organica oltre le attese nel terzo trimestre. Il rivale britannico WPP avanza dello 0,57%. Dietro Piazza Affari, zavorrata dal tonfo di Leonardo, chiudono Londra (+0,94%) e Madrid (+0,51%).
BANCO BPM GUIDA LA CARICA DELLE BANCHE. PER JEFFERIES È BUY
A guidare la carica delle blue chip è stato il Banco Bpm (+4,33%), spinto dall’indicazione “comprare” di Jefferies, che evidenzia gli effetti positivi sui conti che potranno derivare dalla possibilità di tenere in casa il business assicurativo, non ancora prezzata dal mercato. Il broker Usa assegna a Bper (+1,9%) il consiglio hold. Da notare Banca Ifis (+3,09%) dopo la decisione di distribuire il dividendo 2019, già congelato per il blocco delle cedole imposto dall’Autorità bancaria Usa.
Tra i finanziari forti anche Finecobank (+4,2%) e Nexi (+2,4%) in attesa dell’ok dell’antitrust sulla fusione con Sia. Acquisti sul settore energia: Eni +1,4%, Saipem +1,1%.
SOFFRE CNH, IN PICCHIATA LEONARDO FRENATA DA BOEING
Prova a rialzare la testa Cnh Industrial, debole per la gran parte della seduta, appesantita dall’annuncio della chiusura temporanea di diversi siti produttivi in Europa a causa della carenza di componenti chiave, soprattutto semiconduttori.
A infliggere un brutto colpo al listino di Milano è lo scivolone di Leonardo, su cui sono piovute le vendite a seguito di indiscrezioni stampa sui suoi rapporti con Boeing. Il costruttore cita Leonardo quale suo principale fornitore per il 787 Dreamliner, aggiungendo che il gruppo aerospaziale italiano ha acquisito a sua volta le parti difettose da un sub-fornitore.
INTERMONTE ENTRA ALL’AIM, SALCEF NELLO STAR
Intermonte Partners sim si prepara a sbarcare a Piazza Affari. La holding di controllo di Intermonte sim ha presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione all’Aim. La forchetta di prezzo è stata fissata tra un minimo di 2,6 e un massimo di 2,9 euro per azione, per una capitalizzazione complessiva, al netto delle azioni proprie, compresa tra 83,6 e 93,2 milioni.
Nel resto del listino bene Openjobmetis (+2,97%), su cui Banca Akros ha alzato il target a 13,3 euro da 12,2 euro, confermando il rating buy.
Denaro su Ferrovie Nord Milano (+5,87%), che ha emesso un prestito obbligazionario da 650 mln con durata di 5 anni.
In luce Salcef (+3,76%) dopo che ieri Borsa Italiana ha attribuito alle azioni ordinarie del gruppo la qualifica Star. La data di inizio delle negoziazioni sul segmento Star è prevista per il giorno 21 ottobre. Sull’Aim in evidenza Kolinpharma (+4,55% a 10,35 euro): EnVent ha alzato il prezzo obiettivo da 11,42 a 12,61 euro, confermando la raccomandazione outperform.