Piazza Affari chiude in calo in controtendenza rispetto all’Europa: il Ftse Mib cede lo 0,16% appesantito dalle banche che sono scivolate in territorio negativo. Intesa -0,87%, Banco Popolare -0,13%, Ubi Banca -0,97% e Bpm -1,08%. Resiste in territorio positivo Unicredit +0,43%. Corre invece Mps che balza delll’11,36% tra scambi sostenuti (12% del capitale) nel giorno più lungo dell’assemblea straordinaria che ha approvato l’aumento a sostegno dei Monti Bond.
Francoforte è la migliore d’Europa +1,42% spinta dall’ottimo dato sull’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, e che è salito a 104,2 punti a gennaio da 102,4 del mese precedente. Parigi sale dello 0,69% mentre Londra dello 0,31% appesantita dal dato sul pil del quarto trimestre che ha deluso le attese.
Mario Draghi, intervenuto oggi da Davos, vede la ripresa per l’Eurozona nella seconda parte del 2013 e chiede ai governi di continuare sulla strade delle riforme per lavoro e competitività, senza abbandonare il risanamento, che però, percisa, deve ora passare dai tagli e non dalle tasse. Lo spread chiude sotto quota 250 punti base. L’euro continua a salire sul dollaro e si porta a 1,3457. Scende l’oro a 1.661,30 dollari l’oncia e il petrolio dello 0,16% a 95,80 dollari al barile.
A Wall Street alla chiusura dell’Europa gli iondici viaggiano positivi nonostante il dato nettamente peggiore delle attese sulle vendite di nuove case negli Stati Uniti sono calate in dicembre del 7,3% a quota 369mila unità. Il Dow Jones sale dello0,28% e il Nasdaq dello 0,32%.Sale dopo i conti il leader mondiale nel settore dei beni di consumo, Procter & Gamble, che ha chiuso il secondo trimestre fiscale con un utile netto di 4,06 miliardi di dollari, più che raddoppiato dagli 1,69 miliardi dell’analogo trimestre dell’esercizio precedente. Il gruppo ha anche alzato l’outlook sull’anno fiscale 2013 con l’utile per azione core visto nel range 3,97-4,07 dollari, il 3-6% sopra quello dell’esercizio precedente. Il Ftse Mib è trascinato al ribasso anche dal calo di Pirelli -3,30% dopo che Deutsche Bank ha tagliato il rating e di Saipem -2,69% in scia alla riduzione della raccomandazione a equalweight da parte degli analisti di Barclays. Male anche Diasorin -1,52%, Mediaset -1,26% e Tenaris -1,25%.
In evidenza invece Stm +3,97% in scia all’upgrade di Exane che che ha alzato la raccomandazione ad outperform da neutral con target price in aumento a 10,9 dollari. Ed Exor +2,91%. Fiat chiude attorno alla parità (+0,04%). Secondo le attese medie di un consensus di 23 analisti pubblicato dalla società l’utile netto 2012 del gruppo Fiat, inclusa Chrysler, potrebbe aver superato il target del Lingotto