IN ATTESA DEL VERTICE MERKEL-SARKOZY
Mentre Milano è chiusa per Ferragosto, le principali Borse europee chiudono la terza seduta consecutiva in territorio positivo cercando il rimbalzo dopo settimane di ribassi violenti che hanno spinto le Borse ai minimi degli ultimi due anni, quando i listini mondiali furono scossi dalla crisi subprime e dal fallimento di Leheman Brothers. Il Ftse 100 chiude in progresso dello 0,57%, il Dax dello 0,41%, il Cac dello 0,78% e l’Ibex dello 0,71%
A tenere le Borse in territorio positivo, nonostante qualche incertezza a fine mattinata, prima la buona intonazione delle piazze asiatiche e il dato sul pil giapponese, poi l’apertura in rialzo di
Wall Street e la diffusione dei dati della Bce sull’acquisto dei titoli di Stato.
In mattinata l’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso a +3,26%, Shangai a +1,3%, lo Shenzen a +1% e il Nikkey di Tokyo a +1,4%. E proprio dal Giappone è arrivata qualche rassicurazione in più sull’andamento dell’economia, dopo che i dati macroeconomici Usa delle scorse settimane e il downgrade di Standard & Poor’s hanno diffuso nuovi concreti timori per l’economia mondiale. Il dato sul pil che pur ha confermato la recessione si è rivelato nel secondo trimestre superiore
alle attese degli analisti (-0,3% sul trimestre precedente rispetto al -0,9% del trimestre precedente).
A frenare i listini, seppur brevemente (Londra si è appiattita sulla parità, Madrid, Parigi hanno girato in negativo e Francoforte ha rallentato sotto l’1%,le vendite hanno appesantito banche e auto), sono però arrivate le parole del portavoce della Merkel, Steffen Siebert che hanno raffreddato le attese sul vertice di domani Mekel-Sarkozy. Siebert ha anticipato che gli Euro bond (auspicati dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti) non saranno oggetto del vertice e che dall’incontro non sono attese decisioni spettacolari.
Ci hanno pensato i dati ufficiali Bce a risollevare gli umori sulle piazze finanziarie: la scorsa settimana la Banca centrale europea ha acquistato titoli di Stato per 22 miliardi di euro per allentare le tensioni sulle obbligazioni di itaia e Spagna. Una cifra sostanzialmente superiore ai 16,5 miliardi spesi nel maggio 2010 per acquistare titoli di Stato della Grecia nella prima settimana del programma sui bond governativi. E che che supera le attese di analisti ed economisti che scommettevano su una spesa di 15 miliardi di euro circa.
Dopo l’intervento della Bce e la manovra del Governo da 45 miliardi di euro nel 2012-2013, lo spread Btp decennale-bund si mantiene stabile in zona 267 punti base con un rendimento attorno al 5%.
Beneficiano di una maggiore distensione sulla crisi del debito dei Paesi Ue anche i cds, ossia gli strumenti per assicurarsi dal rischio default di un Paese e il cambio euro/dollaro è in rialzo a 1,4308
rispetto a 1,423 di venerdì.
GOOGLE ACQUISTA MOTOROLA MOBILITY
BUFFET CHIEDE PiÙ TASSE PER I PiÙ RICCHI
Mentre le Piazze europee mostravano segni di incertezza, i futures su Wall Street si mantenevano positivo. Il Dow Jones ha poi aperto in rialzo dello 0,98%, l’S&P500 dello 0,94% e il Nasdaq dello 0,54%. Al momento il Dow Jones sale dello 0,79% e il Nasdaq dello 0,08%.
A segnare la giornata borsistica oltreoceano l’acquisizione da parte di Google (-2, 41% sul Nasdaq) di Motorola Mobility (+56% sul Nyse) per 12,5 miliardi di dollari (40 euro ad azione, il 63% in più
rispetto al prezzo di chiusura del titolo Motorola venerdì scorso).
Nei dati Bloomberg si tratta della più grande operazione nel settore almeno dell’ultimo decennio. Una mossa che permetterà a Google di competere con gli i-phone di Apple.
Nel frattempo va avanti il dibattito sull’accordo trovato in extremis (e al ribasso) tra democratici e repubblicani per alzare il tetto del debito. A scendere in campo è anche Warren Buffet con una proposta a sorpresa dalle pagine del New York Times: aumentare le tasse per gli americani con un reddito al di sopra di un milione di dollari l’anno e di colpire ancora di più chi dichiara più di 10 milioni di dollari. Il tutto per non toccare investimenti e posti di lavoro. ”I nostri leader hanno chiesto un sacrificio condiviso -ha commentato Buffett – Ma quando ho chiesto spiegazioni sono stato risparmiato. Ho chiesto ai miei amici super-ricchi quali sacrifici si aspettavano. E anche loro
non sono stati colpiti”. ”Mentre molti americani fanno fatica a far quadrare il bilancio familiare – ha continuato – noi, i super-ricchi, continuiamo a beneficiare di speciali favori fiscali”. L’imposizione fiscale che colpisce Buffett è stata nel 2010 del 17,4% del reddito imponibile, mentre quella di 20 operai era tra il 33 e il 41%.
A MILANO PRESSING SULLA MANOVRA
E il dibattito su chi paga il risanamento dei conti pubblici continua più che mai anche in Italia, nei giorni successivi alla presentazione (a Borsa chiusa) della nuova manovra da 45 miliardi tra il 2012 e il 2013 che da più parti viene giudicata iniqua e sbilanciata sulle classi medie e su chi già paga molto. Nel frattempo è arrivato l’ok di Bruxelles che però chiede al Governo di impegnarsi per trovare ampio consenso e tempi rapidi. Domani il verdetto passa a Piazza Affari.