L’indice regionale MSCI Asia Pacific sta chiudendo il primo giorno di dicembre con la stessa leggera perdita dell’ultimo di novembre (-0,2%), ma il consuntivo del mese passato, per le borse mondiali, è positivo. Fra tutte le classi di attività – azioni, obbligazioni, oro, materie prime – i mercati azionari (+1,5% per il MSCI All Country Index) occupano il primo posto per il terzo mese consecutivo, la serie vincente più lunga dal 2009: hanno aiutato l’impegno della Cina (in occasione del Plenum del Partito comunista cinese) a espandere le libertà economiche, la riduzione dei tassi a opera della Bce e la sensazione che la Fed aspetterà ancora per il famoso ‘tapering’.
La borsa di Shanghai, malgrado le buone notizie sul settore manifatturiero (Indice PMI oltre le attese) è caduta dopo che il governo ha deciso di procedere con nuove Ipo per società desiderose di quotarsi: l’offerta va ad aumentare e i prezzi calano (eccetto per le azioni delle società finanziarie che beneficieranno delle commissioni Ipo).
La borsa di Tokyo è stabile e lo yen è sempre debole, a 102,4. Il Baht thailandese si è indebolito di conserva ai sanguinosi tumulti di Bangkok, mentre il dollaro australiano e quello neozelandese si sono leggermente rafforzati. L’euro è sempre su livelli elevati (1,36), il petrolio ha guadagnato qualcosa, a 93,2 (WTI, Brent a 110,1) e l’oro ancora debole, a 1245 $/oncia.
http://www.bloomberg.com/news/2013-12-01/yen-holds-drop-asian-futures-mixed-before-factory-data.html