Niente Imu sulla prima casa se la residenza è di uno dei coniugi. la Corte costituzionale ha ribaltato il vincolo imposto nell’ottobre 2021 con cui si chiedeva ai coniugi di stabilire quale casa escludere dall’Imu. Una coppia non sposata, invece, non costituendo nucleo familiare, non deve indicare un’unica dimora abituale. E dunque finisce per godere di una doppia esenzione Imu. Secondo i giudici della Consulta si tratta di un vincolo incostituzionale che favorisce le coppie di fatto e penalizza “il nucleo familiare”. Questo però, non vale per le “seconde case”, dal momento che ai fini della spettanza del beneficio fiscale è necessaria l’effettiva residenza dei coniugi in Comuni diversi in modo stabile.
La nuova disposizione potrà essere fatta valere a partire dalla dichiarazione Imu 2022 in scadenza il prossimo 31 dicembre.
Esenzione Imu prima casa per entrambi gli immobili: disparità tra coniugi e conviventi
La Corte Costituzionale torna sulla spinosa questione della doppia esenzione Imu per i coniugi che vivono in due Comuni diversi. Secondo i giudici della Consulta, il vincolo per l’esenzione in rapporto al nucleo familiare discrimina le unioni civili ed è illegittimo. “Due coniugi con residenza e dimora abituale in due Comuni diversi per ragioni di lavoro e che condividono un’unica abitazione nei giorni liberi dagli impegni professionali hanno diritto all’esenzione Imu per entrambi gli immobili”.
La scelta di unirsi legalmente in matrimonio o nell’unione civile determina, invece, l’effetto di precludere la possibilità di mantenere la doppia agevolazione anche quando effettive esigenze impongano la scelta di vivere in case diverse. Secondo la Corte, un’evidente discriminazione rispetto ai conviventi di fatto. Loro, infatti, alle stesse condizioni si vedono accordato lo stesso beneficio per ciascun immobile.
Imu, doppia esenzione ai coniugi con residenza diversa: la sentenza
Per la consulta, “in un contesto come quello attuale, caratterizzato dall’aumento della mobilità nel mercato del lavoro, dallo sviluppo dei sistemi di trasporto e tecnologici, dall’evoluzione dei costumi, è sempre meno rara l’ipotesi che persone unite in matrimonio o unione civile concordino di vivere in luoghi diversi, ricongiungendosi periodicamente, ad esempio nel fine settimana, rimanendo nell’ambito di una comunione materiale e spirituale”. Questa è la motivazione su cui si basa la sentenza n. 209 depositata giovedì 13 ottobre da Luca Antonini con cui la Corte costituzionale ha ribaltato.
Questo non vuol dire “liberi tutti”: le nuove dichiarazioni di illegittimità costituzionale serviranno a Comuni e autorità preposte ad effettuare i dovuti controlli per verificare quando l’esenzione Imu prima casa è legittima e quando invece si tratta di un modo per non pagare la tassa su una seconda casa al mare o in montagna.