“Se i Comuni non decidono le nuove aliquote Imu nei tempi stabiliti, entro il 30 novembre, i cittadini pagheranno in base a quanto deciso dallo Stato“. Lo ha annunciato questa mattina il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, intervistato dal Tg1. Il numero uno del Tesoro ha cercato così di placare le polemiche sorte contro migliaia di amministrazioni municipali, accusate di essere in grave ritardo nel determinare le aliquote definitive per la nuova imposta sugli immobili.
Poco prima, intervenendo alla trasmissione Uno Mattina, Grilli aveva ribadito che le casse dello Stato “hanno assolutamente bisogno” delle entrate Imu. Per questa ragione “ieri è stata approvata tutta la modulistica – ha continuato il ministro -. Quindi, per la parte statale, tutto è stato deciso. Entro il 30 novembre i Comuni devono decidere le aliquote e spero che lo facciano anche prima. Le date devono assolutamente essere rispettate”.
Queste soglie sono indispensabili per calcolare l’importo dovuto a saldo dell’imposta. La novità è che, se i Comuni non prenderanno una decisione, rimarranno valide le aliquote “decise dallo Stato”. Le stesse in base alle quali abbiamo pagato l’acconto: lo 0,4% per la prima casa e lo 0,76% per gli altri immobili (seconde case – comprese quelle all’estero -, case affittate, aree fabbricabili, terreni agricoli). Le oscillazioni a discrezione dei sindaci sono rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%.
Sulla seconda abitazione, tuttavia, lo 0,38% andrà comunque allo Stato. E’ quindi ampiamente prevedibile che le amministrazioni locali alzeranno l’aliquota invece di abbassarla, in modo da ricavare un gettito consistente da tenere in cassa. Pagare con le soglie standard potrebbe quindi perfino essere conveniente. Tanto più perché l’ultima rata Imu comprende un conguaglio: dovremo pagare anche la differenza fra quello che abbiamo versato con l’acconto e quello che avremmo dovuto in base alle nuove aliquote.
Il saldo deve essere versato entro il 17 dicembre e nei giorni scorsi i Caf (Centri di assistenza fiscale) avevano protestato per i tempi eccessivamente stretti in cui i cittadini dovranno risolvere i complessi calcoli alla base dell’Imu.
Grilli aveva però chiarito che non sarà possibile alcuna proroga, nemmeno di pochi giorni: “Non è possibile. Abbiamo bisogno di entrate quest’anno, altrimenti sono a rischio gli obiettivi di deficit. Le scadenze sono quelle, lo Stato ha preso le sue decisioni”.
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