Sembra presto, ma per Imu e Tasi siamo già in ritardo. Ieri il Governo e l’Associazione dei Comuni (Anci) hanno siglato un accordo sullo slittamento del termine per l’approvazione dei bilanci preventivi degli enti locali dal 31 maggio al 30 luglio. La decisione è stata presa anche perché manca ancora il decreto del Governo sugli enti locali e a breve molte amministrazioni saranno impegnate nelle elezioni comunali e regionali.
Ma il rinvio implica che arriveranno più tardi del previsto anche le decisioni dei sindaci sulle aliquote Imu e Tasi, così come sull’addizionale Irpef.
Di conseguenza, non solo quest’anno i contribuenti italiani non potranno contare sull’unica Local Tax prevista inizialmente e poi rinviata dal governo Renzi, ma probabilmente dovranno anche spacchettare il pagamento delle diverse imposte in almeno due rate.
La prima da versare in estate (quando ancora i Comuni non avranno stabilito le nuove aliquote), utilizzando una percentuale di base uguale per tutti, oppure – com’è più probabile – le soglie dello scorso anno.
La seconda in arrivo a fine anno, quando non solo bisognerà rifare i calcoli con le nuove aliquote comunali, ma anche versare il conguaglio sulla prima rata, ovvero la differenza fra quello che avremo già pagato e quello che avremmo dovuto pagare se i Comuni avessero deliberato per tempo.