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Imu e Tasi, acconto 17 giugno: il costo medio città per città

Imagoeconomica

La scadenza dell’acconto di Imu e Tasi è ormai alle porte: entro il 17 giugno i contribuenti dovranno pagare quanto dovuto, portando nelle casse dello Stato oltre 10 miliardi di euro. A dicembre, quando anche il saldo sarà stato versato l’Erario incasserà in totale 20,5 miliardi di euro. Queste le cifre contenute nel Rapporto elaborato dal servizio politiche Territoriali della Uil che ha anche calcolato il costo medio complessivo di Imu e Tasi sulla seconda casa nei capoluoghi di Provincia.

IMU E TASI: LE CITTÀ PIÙ CARE

Dati alla mano, il costo maggiore in valore assoluto per l’imposta sugli immobili e quella sui servizi indivisibili lo sosterranno i cittadini di Roma, chiamati a versare complessivamente 2.064 euro medi. Nemmeno il secondo posto in classifica è una sorpresa: Milano, con 2.040 euro medi. Terzo gradino del podio per Bologna, a quota 20.38 euro.

IMU E TASI: IL COSTO MEDIO

Secondo i dati forniti dalla Uil, a livello generale, il costo medio di Imu e Tasi nei diversi capoluoghi di provincia sarà pari a 1.070 euro, di cui 535 da versare in acconto entro il 17 giugno. La cifra raddoppia nel caso in cui si debba pagare l’imposta sulle prime case di lusso (ville, castelli, ecc.). Nei capoluoghi di provincia, la spesa sarà di 2.610 euro, di cui 1.305 euro in acconto, con picchi di oltre 6mila euro.

Tornando alle seconde case, sopra i 2.000 euro, come detto, ci saranno solo Roma, Milano e Bologna, ma una spesa ingente – tra acconto e saldo – dovrà essere affrontata anche dai contribuenti di Genova (1.775 euro) e Torino (1.745 euro).

Ben al di sotto della media troviamo invece:

  • Asti: costo medio di 580 euro,  
  • Gorizia: costo medio di 582 euro,
  • Catanzaro: costo medio di 659 euro,
  • Crotone: costo medio di 672 euro
  • Sondrio: costo medio di 674 euro.  

IMU E TASI: LE ALIQUOTE MEDIE

Per quanto riguarda le aliquote di Imu e Tasi, la media applicata dai vari Comuni è pari al 10,4 per mille. In molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo) è stata confermata ‘l’addizionale Tasi’, fino a un massimo dello 0,8 per mille.

Da tenere in considerazione inoltre che, sono oltre 200 i Comuni che quest’anno hanno deciso di alzare le aliquote, tra i quali spiccano Torino, La Spezia, Pordenone, Avellino.

Di segno opposto le scelte fatte a Firenze, Grosseto, Pavia, Lucca, Taranto, Biella, Vercelli dove le aliquote scendono.  

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