Condividi

Imu e Tari: Milano e Roma dicono no alla rottamazione cartelle, in forse Napoli e Torino. Ecco cosa fanno i Comuni

Aumentano i Comuni che hanno deciso di deliberare la non adesione allo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro dei tributi locali come Imu e Tari. Ecco la lista aggiornata (ma non definitiva)

Imu e Tari: Milano e Roma dicono no alla rottamazione cartelle, in forse Napoli e Torino. Ecco cosa fanno i Comuni

Non ci sarà nessuna rottamazione delle cartelle esattoriali delle tasse locali (come Imu e Tari) a Roma e Milano, anche se di importo inferiore ai 1.000 euro come previsto dalla Legge di Bilancio. Almeno non per tutti. Questo perché la normativa lascia ai Comuni piena autonomia se aderire o meno alla cosiddetta pace fiscale. Alcuni hanno già deliberato, altri invece sono ancora indecisi. Per questi ultimi però resta poco tempo, entro la fine del mese di gennaio 2023. E dovranno comunicare l’adesione o meno con apposita delibera. In mancanza di questa si applica comunque lo stralcio di sanzioni e interessi e resterà da pagare solo il debito con l’amministrazione.

Si ricorda, che le cartelle che rientrano nello stralcio sono quelle di importo inferiore ai 1.000 euro affidate agli agenti di riscossione tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2015. Si tratta, in ogni caso, di uno stralcio parziale anche in caso di adesione: il debito iniziale va sempre pagato per intero, lo stralcio si applica solo su sanzioni e interessi.

Rottamazione cartelle Imu e Tari: i Comuni che dicono no

Anche se aderire allo stralcio significa applicare una cancellazione parziale del debito, ci sono Comuni che hanno deciso di chiamarsi fuori dall’adesione per la necessità di far quadrare il bilancio. Come Roma, in quanto con l’adesione al beneficio si ridurrebbero i fondi desinati a beni e servizi per la comunità. “Servizi come l’assistenza ai disabili, il trasporto pubblico, gli asili nido”, ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri. Milano, invece, che dice no per motivazioni legate ad un principio di equità e che provvedimenti simili “disincentivano i comportamenti virtuosi di chi adempie ai propri obblighi contributivi per sostenere la spesa pubblica”.

Fra i Comuni che dicono no alla rottamazione Imu e Tari ci sono anche Firenze, Piacenza, Bologna, Bari, Palermo, per motivi di equità tributaria. Anche Terni e Verona hanno scelto di non aderire.

Mentre non hanno ancora preso posizione Napoli e Torino (anche se l’amministrazione del capoluogo piemontese sembra più orientata per il no) e propongono la Rottamazione quater come alternativa.

Invece, applicheranno la sanatoria i Comuni di Acerra, Arezzo, Lecce, Pistoia, Lucca.

Rottamazione quater 2023

Inoltre, le cartelle esattoriali emesse dai Comuni e affidate all’agente della riscossione fra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 possono essere oggetto di Rottamazione quater. In questo caso, è il contribuente che deve fare domanda, in via telematica, entro il 30 aprile 2023. Anche in questo caso, si tratta di uno stralcio parziale: la norma prevede la possibilità di sanare la propria situazione pagando la somma inizialmente dovuta senza sanzioni, interessi di mora e l’aggio.

Commenta