Per i Comuni la situazione potrebbe migliorare. Per i contribuenti, invece, il salasso dell’Imu resta inevitabile. E ormai il tempo è quasi scaduto: lunedì prossimo (17 dicembre) scade il termine per il pagamento del costosissimo saldo, che si paga con tanto di conguaglio sull’acconto, in base alle nuove aliquote stabilite dai comuni.
A livello normativo, dai relatori alla legge di Stabilità è arrivata l’ennesima proposta di modifica alla nuova imposta municipale. L’emendamento, presentato alla Commissione Bilancio del Senato, prevede di “assicurare la spettanza ai Comuni del gettito dell’imposta municipale propria”, sopprimendo la riserva dello Stato. I sindacci incasserebbero così 7,655 miliardi di euro nel biennio 2013-2014.
Per evitare gli effetti negativi del mancato gettito nelle casse statali, il provvedimento specifica che dovrà essere “riservato allo Stato il gettito dell’imposta derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, calcolato ad aliquota standard dello 0,76%”.
Il trasferimento, spiega la relazione tecnica, “determina effetti finanziari negativi sul saldo netto da finanziarie di 8.310 milioni per il 2013 e 8.310,9 milioni per il 2014, con riferimento ai Comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle regioni Siciliana e Sardegna”, che saranno compensati “per 4.482,6 milioni di euro per l’anno 2013 e per 4.483,5 milioni di euro per l’anno 2014” attraverso la destinazione allo Stato dell’Imu sui capannoni industriali ed opifici.
Su 2013 e 2014 resterebbe comunque da coprire una somma di 3.827,4 milioni l’anno, che dovrebbe essere recuperata sopprimendo il fondo sperimentale di riequilibrio e dei trasferimenti erariali a favore dei Comuni delle Regioni Siciliana e Sardegna. Da questa misura si otterrebbe perfino un avanzo di copertura di 890,5 milioni per il 2013 e di 318,5 milioni per il 2014, che potrebbe andare ad incrementare il Fondo di solidarietà comunale.
Ma dove si paga l’Imu? E come si fa? A pochi giorni dalla scadenza definitiva per il 2012, diamo risposta ai dubbi più frequenti con una guida semplice e veloce al pagamento dell’Imu.
MODALITA’ DI PAGAMENTO
La scelta è piuttosto ampia. Ecco le varie possibilità:
– Bollettino di c/c postale ad hoc
– Contanti
– Assegni bancari, postali, circolari o postali vidimati
– Carta Pagobancomat
– Carte Postamat e Postepay (negli uffici postali)
– Vaglia postali
DOVE SI PAGA L’IMU
Una volta compilato il modulo F24 cartaceo si può sbrigare la pratica allo sportello di un qualunque agente di riscossione (Equitalia, Poste o banche convenzionate). Solo per effettuare il saldo dell’ultima rata si potrà pagare anche con un bollettino postale ad hoc.
Se invece preferite rimanere a casa e avete a disposizione un computer e una connessione internet, si aprono davanti a voi anche altre possibilità (per i titolari di partita Iva il pagamento online è obbligatorio):
– Equitalia. È possibile pagare anche con la modalità telematica tramite Entratel o Fisconline (è necessario registrarsi). C’è poi il servizio alternativo online F24Web.
– Uffici postali. Solo i clienti di BancoPostaOnline e BancoPosta Click possono pagare online con l’addebito sul conto. Se si è registrati al sito delle Poste si può effettuare il pagamento online con carta di credito. Poste italiane mette comunque a disposizione di tutti il servizio di compilazione online del modulo F24, che va stampato in triplice copia prima di andare allo sportello.
– Banche convenzionate. Il pagamento online è disponibile tramite il servizio di home banking dell’istituto dove si ha il conto corrente.
