Condividi

Impressionismo, mostra di Pierre-Auguste Renoir a Rovigo: 47 opere e il film “Una gita in campagna” di Jean Renoir

“Renoir: l’alba di un nuovo classicismo, in Palazzo Roverella dal 25 febbraio al 25 giugno una mostra promossa Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, il contributo di Intesa Sanpaolo

Impressionismo, mostra di Pierre-Auguste Renoir a Rovigo: 47 opere e il film “Una gita in campagna” di Jean Renoir

Con quarantasette opere di Renoir, provenienti da musei francesi, austriaci, svizzeri, italiani, tedeschi, danesi, olandesi e del Principato di Monaco, si apre a Rovigo questa interessante esposizione dedicata al maestro dell’impressionismo Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo.

L’esposizione è frutto di un enorme sforzo di ricerca compiuto dal curatore Paolo Bolpagni, il cui saggio, nel catalogo, si accompagna a quelli di Francesca Castellani, Giuseppe Di Natale, Francesco De Carolis, Michele Amedei e Francesco Parisi.

In mostra anche l’opera di proprietà personale del principe Alberto di Monaco, la “Baigneuse s’arrangeant les cheveux” del 1890 circa

Ma a sorpresa il 9 febbraio scorso, durante le ultime fasi della preparazione della mostra si è manifestato un problema relativamente al prestito del bronzo della “Venus Victrix” di Renoir del 1916 per il sospetto di una sua provenienza problematica durante il periodo dell’occupazione nazista della Seconda guerra mondiale. In tempo record il curatore sono però riusciti ad ottenere dalla Kunsthalle di Amburgo una scultura forse ancora più importante, ovvero la “Piccola Venere in piedi” del 1913.

Pierre-Auguste Renoir, Nu au fauteuil, 1900. Kunsthaus, Zurigo

Appuntamento con i cinefili con il Film girato dal figlio Jean

E nell’ultima sala sarà possibile vedere il film in versione restaurata – con sottotitoli in italiano – di “Una gita in campagna” del figlio Jean Renoir, girato nel 1936.

Questa fase di vita creativa di Renoir è la più nota al grande pubblico, ma fu caratterizzata da una certa disparità di vedute con Monet, Pissarro e Degas. Renoir era tormentato dall’insoddisfazione, dal bisogno di trovare nuove ispirazioni. Il viaggio compiuto in Italia nel 1881-1882 fu importante nel rinnovo della sua arte: da qui, dalla luce di Venezia e del Mediterrane e ispirato da Carpaccio, Raffaello, Tiziano, Rubens, Tiepolo, Ingres e da queste riflessioni sulla tecnica pittorica nacque una sorta di nuova classicità.

Pierre-Auguste Renoir, Roses dans un vase, 1900. Kunsthaus, Zurigo

Accanto alle opere di Renoir, sono esposti altri capolavori dei grandi maestri dell’arte del passato cui egli s’ispirò nella fase matura della sua carriera: Vittore Carpaccio, Tiziano, Romanino, Peter Paul Rubens, Giambattista Tiepolo,Jean-Auguste-Dominique Ingres, ma anche di suoi contemporanei come lo scultore Aristide Maillol e gli “italiens de Paris” Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e Medardo Rosso e molti altri…

Opera in copertina: Particolare Pierre-Auguste Renoir, La Baigneuse blonde, 1882. Pinacoteca Agnelli, Torino

Commenta