Secondo le stime di Unioncamere sul primo trimestre 2013, saranno 80mila i dipendenti in meno nelle imprese tra gennaio e marzo. A comporre il saldo negativo le 137.800 assunzioni dirette di personale dipendente che non bastano, però, a compensare le 218mila uscite programmate.
Tra le vie d’ingresso al mondo del lavoro continua a stentare l’apprendistato. Molto più spesso gli imprenditori scelgono il primo contratto a tempo determinato. Aumentano, a livello congiunturale, i rapporti di lavoro interinali, anche se il loro numero si è ridotto del 23% su base annua.
Per il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello la cuasa di questa stagnazione delle assunzioni è “il perdurare della recessione e il timore che essa si prolunghi nei prossimi mesi”, che “sta portando le imprese ad assumere un atteggiamento sempre più cauto sul fronte occupazionale”.