Assolombarda, Confindustria Lombardia e Banca d’Italia hanno presentato, oggi, una ricerca sul tema “Il cambiamento climatico e le strategie delle imprese”.
L’indagine, con la collaborazione delle associazioni territoriali lombarde, ha l’obiettivo di analizzare il posizionamento delle imprese manifatturiere della regione nell’ambito della transizione ecologica. Lo studio è stato sviluppato attraverso focus group e un questionario somministrato a 533 imprese manifatturiere (il 70% è una PMI, il 7% una microimpresa e il 23% una grande impresa).
I risultati dell’indagine
Dai risultati emerge che il sistema produttivo lombardo ha iniziato ad accogliere il cambiamento in atto in ragione di una sempre più crescente consapevolezza dei rischi connessi ai mutamenti climatici. Sono molte le imprese innovative che hanno sperimentato nuove soluzioni in tema di sostenibilità ambientale.
Gli ambiti presi in esami dalla ricerca sono diversi: l’approvvigionamento energetico, la percezione dei rischi fisici e di transizione, la gestione delle emissioni di gas ad effetto serra e gli investimenti per la sostenibilità ambientale.
9 aziende su 10 si affidano ai vertici per trattare l’impatto delle questioni ambientali sulla governance (il 45% al proprietario, socio o azionista di riferimento; il 32% all’amministratore delegato; il 9% dei casi al presidente; il 6% al direttore generale). Più sono grandi le aziende maggiore sarà l’attribuzione di responsabilità in ambito ambientale di una figura ad hoc.
Per quanto riguarda la percezione dei rischi di cambiamento climatico quasi un’impresa su quattro, dichiara di essere stata interessata (direttamente o indirettamente) da eventi metereologici estremi tra il 2017 e il 2021 con maggiore rischi per le imprese situate nelle province montane.
Le imprese percepiscono alti i rischi di transizione relativi a cambiamenti giuridici, tecnologici, reputazionali e di mercato connessi proprio alla transizione ecologica (il 78% delle imprese si considera direttamente o indirettamente esposto e il 45% direttamente). I settori più sensibili sono la metallurgia, la chimica e quello della gomma-plastica.
Solo il 12% delle imprese lombarde riesce ad autoprodurre da fonti rinnovabili oltre il 10% del proprio fabbisogno energetico e il 12% delle imprese dispone di impianti di cogenerazione. I rincari energetici e l’instabilità globale (guerra e pandemia) hanno avuto un impatto negativo per oltre la metà delle imprese (54%). La pandemia, inoltre, ha rallentato gli investimenti green tra le imprese avviate a un percorso di miglioramento in tema di sostenibilità ambientale. Il 21% delle imprese ha dichiarato che, senza la pandemia, le risorse dedicate sarebbero state maggiori.
I focus group
Attraverso focus group con i vertici aziendali di 35 realtà manifatturiere lombarde sono state esaminate le strategie di alcune delle imprese più attive sul fronte della transizione ecologica. Ne emerge che gli investimenti in tema di sostenibilità sono aumentati.
La maggior parte delle imprese più avanzate ha effettuato investimenti per l’efficientamento energetico, con la sostituzione di impianti obsoleti e l’utilizzo di tecniche innovative e di energia rinnovabile. Numerose sono le realtà migliorano la propria sostenibilità ambientale attraverso la gestione degli scarti di produzione, delle emissioni inquinanti e dei rifiuti, minimizzati attraverso il riuso dei materiali così da ridurre gli sprechi di materie prime e l’impatto sull’ambiente.
Assolombarda, Spada: Transizione ecologia non è più rinviabile
“La transizione ecologica è una delle sfide più significative che le imprese sono chiamate ad affrontare oggi, così come anche nel prossimo futuro. Si tratta di un percorso non più rinviabile, ma già in corso, che richiede un ripensamento delle fasi della catena del valore. Per vincere la ‘partita’ della transizione ecologica è necessario che istituzioni, parti sociali, imprese, stakeholder del territorio lavorino insieme sul tema delle competenze per formare professionisti capaci di rispondere alle nuove esigenze dettate dalla sostenibilità. Allo stesso tempo, occorre agire per ridurre gli eccessivi oneri burocratici e rendere più stabili le norme nel tempo, oltre che incentivare l’investimento in sostenibilità, per accompagnare le imprese in questo lungo percorso. Come Assolombarda, ci stiamo impegnando per rendere ogni giorno di più la sostenibilità un asset imprescindibile delle nostre aziende: una attitudine che affonda le radici in una cultura d’impresa storicamente attenta al benessere del territorio e della comunità in cui si opera”. ha dichiarato il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada.