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Imprese piemontesi preoccupate per il quarto trimestre 2024: pesa la situazione geopolitica ed economica globale

FIRSTonline - Matteo Lirosi

Per il quarto trimestre 2024 le imprese piemontesi sono preoccupate per la complessa situazione geopolitica ed economica globale. È quanto emerge dalla consueta indagine trimestrale realizzata a settembre da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte.

“Mai come oggi è necessaria la massima attenzione e considerazione di tutte le segnalazioni e risposte che arrivano dalle imprese. Rispetto agli ultimi anni infatti, prima il Covid, poi il caro energia ed infine i drammatici conflitti in corso da una parte e la capacità di insistere nelle filiere nazionali ed internazionali dall’altra hanno spiegato gli andamenti della fiducia delle imprese, mentre ora ci troviamo ad affrontare una difficoltà più profonda, legata alla frenata delle economie tedesca e francese e le incertezze geopolitiche ed infrastrutturali”, spiega Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali Torino. 

L’indagine congiunturale 

“Una maggioranza più larga del solito delle imprese interpellate in questa indagine non si esprime, non sono né ottimiste, né pessimiste. Assumono in maniera ridotta e ricorrono limitatamente alla cassa integrazione, investono con ritmi più contenuti del solito. Prevale una prudente attesa, non tanto verso i contenuti della manovra economica, quanto verso uno scenario mai così instabile. Il voto americano alle porte è solo l’ultima variabile geopolitica, che si innesta su una twin transition che sta frenando a livello europeo e globale, colpendo anche i Paesi che sono i nostri principali partner”, commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

“Gli indicatori per produzione, ordini e redditività si attestano su valori negativi”, si legge nell’indagine che parla inoltre di un ulteriore calo anche sulle previsioni sulle esportazioni. “Per la prima volta si azzera la tradizionale forbice dimensionale, che vedeva le grandi imprese esprimere attese più positive, rispetto a quelle di minori dimensioni”.

Per il quarto trimestre del 2024, le previsioni sulla produzione delle oltre 1.340 imprese piemontesi “risentono dell’incertezza economica e politica globale”, spiega il report. Parlando in termini percentuali, il 19,4% delle aziende prevede un aumento dei livelli di attività, contro il 21,3% che si attende una diminuzione. Il saldo ottimisti-pessimisti è pari a -1,9% (era -0,1% a giugno). Stesso trend per le attese sugli ordini, con un saldo del –5,5% in calo di quasi 4 punti percentuali rispetto alla scorsa rilevazione.

Positive le attese sull’occupazione, con il 14,7% delle rispondenti che ne prevede un aumento, il 9,6% che ne prevede la riduzione e un bilancio ottimisti-pessimisti pari a +5,1% (era 7,3% la scorsa rilevazione). Come negli ultimi 6 trimestri, restano negative le aspettative sull’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -8,8%. In calo il livello degli investimenti, che interessano oggi il 23,5% delle rispondenti (era il 25,9% a giugno). Aumenta il ricorso alla cassa integrazione, utilizzata dall’11,5% delle imprese.

A livello territoriale, si osservano andamenti differenziati. Le attese sono negative soprattutto per Biella e Vercelli, con saldi rispettivamente-17,7% e -22,2%. In difficoltà, con saldi negativi, anche Alessandria -0,9%), Asti (-2,6%) e Novara (-4,0%). Sono, invece, superiori alla media regionale Verbania (+0,0%), Canavese (+1,1%) e Torino (+2,2%). Positive le attese nella provincia di Cuneo, che presenta un saldo ottimisti-pessimisti pari a +7,3%.

Nel manifatturiero, si registra un peggioramento delle aspettative rispetto a giugno, con saldi che passano da -7,7% a -9,0% per la produzione. A livello settoriale, il calo produttivo più consistente riguarda: il tessile-abbigliamento (-32,2%), in crisi da 6 trimestri, la gomma-plastica, che registra un saldo pari a -9,4%, la chimica (-10,4%) e manifatture varie (gioielli, giocattoli, ecc.), con un bilancio del -10,4%. Segno negativo anche per la metalmeccanica (-14,6%), soprattutto automotive (-33,9%), metallurgia (-17,3%), meccatronica (-5,1%). In controtendenza la performance di alimentare (+21,6%), edilizia e impiantisti (+7,3%) e cartario – grafico (+6,7%).

Torino rallenta ma resta al di sopra della media regionale

Le attese delle imprese torinesi, pur registrando un rallentamento, risultano più favorevoli rispetto a quelle dell’intero campione piemontese, almeno per alcuni indicatori. Per il quarto trimestre 2024, il 20,6% delle aziende prevede un aumento della produzione, contro il 18,4% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +2,2%, resta positivo, pur in calo di quasi un punto percentuale rispetto alla rilevazione di giugno. 

Confrontando la situazione con quella piemontese, dove il bilancio è negativo (-1,9%), Torino mostra un vantaggio di 4 punti. Trend analogo si osserva per gli ordinativi, con un saldo del -0,2% in calo di circa 5 punti rispetto alla scorsa rilevazione. Positive le attese sull’occupazione, che registrano un bilancio pari a +6,7%. Inversione di tendenza per la propensione ad investire, con il 18,9% di imprese con programmi di spesa significativi, in calo di oltre 3 punti percentuali. Tale quota risulta inferiore di oltre 4 punti rispetto alla media piemontese. Aumenta il ricorso alla cassa integrazione, che interessa il 10,5% delle imprese (il 16,8% nell’industria). Invariato il tasso di utilizzo di impianti e risorse (79%), che rimane sui valori medi di lungo periodo. Come a livello regionale, nel capoluogo si registra il calo delle esportazioni (-10,3% il saldo ottimisti – pessimisti). Si inverte la tradizionale forbice tra imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) e imprese di minori dimensioni (sotto i 50 addetti), con attese sulla produzione rispettivamente pari a -0,7% e +3,7%, per il prossimo trimestre.

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Categories: Economia e Imprese