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Imprese: nuovo finanziamento agevolato Simest per esportare in Africa

Photo by Maksim Shutov on Unsplash

Dallo scorso 25 luglio è possibile presentare la domanda per accedere al nuovo finanziamento agevolato “Potenziamento mercati africani” che può contare su una riserva da 200 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo 394/81, strumento gestito da Simest in convenzione con il Maeci.

La nuova misura è volta a rafforzare la competitività internazionale delle imprese italiane con interessi strategici nel continente africano, sostenendone gli investimenti produttivi e commerciali, anche per digitalizzazione e sostenibilità, e le spese per la formazione e l’inserimento in azienda del personale locale.

Chi può accedere al finanziamento

Al nuovo strumento possono accedere le imprese esportatrici con un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e che:

  • siano stabilmente presenti nel continente africano, con una sede commerciale o produttiva già attiva;

oppure

  • realizzino esportazioni di beni e servizi verso il continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale;

oppure

  • realizzino importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti dal continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale.

La misura si estende anche alle imprese delle filiere produttive che, pur non esportando direttamente, possono dimostrare che una quota pari ad almeno il 10% del proprio fatturato totale sia stata realizzata da operazioni di fornitura verso una o più imprese italiane, con un fatturato export pari ad almeno il 5% del totale e risultino stabilmente presenti in un mercato africano, o esportino o si approvvigionino di materie prime strategiche.

Come funziona il finanziamento?

Il nuovo strumento consiste nella concessione di un finanziamento ad un tasso agevolato dello 0,511% da restituire in 6 anni (di cui 2 di pre-ammortamento), in 8 rate semestrali posticipate a capitale costante.

L’importo massimo dell’intervento agevolativo che può essere richiesto è pari al minore tra:

  • il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci (voce A1 del conto economico)
  • € 500.000 per le Micro Imprese; € 2.500.000 per le PMI e start up innovative; € 5.000.000 per le Altre imprese
  • importo minimo pari a € 10.000.

Per quanto riguarda la quota massima a fondo perduto:

  • fino al 20% dell’importo complessivo dell’Intervento Agevolativo richiesto, fino a un massimo di € 200.000,00 e comunque nei limiti del plafond de minimis disponibile per l’impresa, per le imprese con almeno una sede operativa costituita da almeno 6 mesi in una regione del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia);
  • fino al 10% dell’importo dell’Intervento Agevolativo richiesto, fino a un massimo di € 100.000,00 e comunque nei limiti del plafond de minimis disponibile per l’impresa, per tutte le altre imprese.

La misura prevede inoltre una sub-riserva del 10% delle risorse disponibili in favore di imprese giovanili, femminili, start-up e PMI innovative.

Il progetto di investimento dovrà avere una durata di 24 mesi e dovrà essere realizzato in coerenza con le seguenti spese ammissibili:

  1. almeno il 60% dell’intervento agevolativo dovrà essere destinato a spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale, anche in Italia;
  2. fino al 40% dell’intervento agevolativo per spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti di cui al punto a).

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Categories: Economia e Imprese