Condividi

Imprese: economia in rallentamento nel terzo trimestre e prospettive incerte. L’indagine di Assolombarda

In peggioramento il sentiment delle imprese lombarde anche per il terzo trimestre, con il 36% che indica un rallentamento dell’economia regionale. I risultati dell’indagine di Assolombarda

Imprese: economia in rallentamento nel terzo trimestre e prospettive incerte. L’indagine di Assolombarda

L’economia è in frenata nel terzo trimestre e il futuro resta incerto. La conferma arriva dalle imprese, tramite un’indagine di Assolombarda a inizio settembre. Secondo il 51% delle aziende l’andamento dell’economia lombarda tra luglio e settembre risulta in linea con quella del secondo trimestre, già in decelerazione, e il 36% riporta un peggioramento. Solo il 10% ritiene che la situazione stia migliorando. L’indagine evidenzia inoltre che anche per il quarto trimestre prevale un sentiment di stabilità (46% dei rispondenti) o inasprimento (36%) del contesto economico rispetto al trimestre attuale. Il 15% si aspetta, invece, una tendenza positiva. In prospettiva, le aspettative sull’andamento dell’economia lombarda nel 2024 restano incerte, con una distribuzione sostanzialmente uniforme tra chi prevede un quadro più favorevole rispetto al 2023 (31%), chi un peggioramento (30%) e chi una stabilità (29%).

“Le imprese del territorio confermano il rallentamento dello scenario economico che hanno evidenziato i recenti dati Istat legati al secondo trimestre 2023 – ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda -. Tra i fattori che contribuiscono a questa decelerazione, ne esistono alcuni a livello italiano, come l’alta inflazione, gli scarsi consumi e un calo degli investimenti. Ma siamo anche condizionati da fattori esterni, come la recessione in Germania, le difficoltà dell’economia cinese e le scelte di politica monetaria di Fed e Bce sui tassi”. E ancora: “Di fronte a questa congiuntura, siamo consapevoli delle limitate risorse a disposizione per la Legge di Bilancio, ma siamo altrettanto convinti che sia importante indirizzarne la maggior parte per stimolare l’economia ed evitare il rischio di una possibile recessione. Chiaramente, in quest’ottica è anzitutto imprescindibile che venga rifinanziato in toto, e per almeno tutto il 2024, il taglio del cuneo fiscale, oltre a considerare l’adozione di nuove misure utili per finanziare Industria 5.0. Ricordo, infine, l’importanza che ricopre il PNRR proprio nello stimolare la nostra economia. La recente notizia del via libera della Commissione europea alle modifiche che riguardano la quarta rata è certamente positiva. Ma dobbiamo guardarci in faccia: il vero nodo è che dobbiamo essere in grado di cambiare passo e impegnare tutte le risorse a nostra disposizione”.

La produzione manifatturiera lombarda

I dati sul secondo trimestre 2023 evidenziano già un indebolimento del comparto manifatturiero lombardo, la cui performance rimane, di poco, positiva: il livello di produzione rimane vicino a quello di aprile-giugno 2022, con un minimo incremento pari al +0,5%. Anche nel confronto congiunturale, la crescita della manifattura regionale è prossima allo zero (+0,3%). Invece in Italia si registra una caduta del -3,3% (tendenziale), così come, tra i benchmark europei, in Spagna (-1,3%).

In Lombardia, i settori interessati da un aumento di produzione sono i mezzi di trasporto (+13,4%), il pelli-calzature (+8,6%), l’abbigliamento (+5,8%), l’alimentare (+2,8%) e la meccanica (+1,7%), mentre il tessile ha registrato il calo più marcato (-6,9%).

Cala l’export italiano verso i paesi Ue, sale quello extra-Ue

La decelerazione è particolarmente evidente sui mercati internazionali. Tra aprile e giugno le esportazioni lombarde e italiane sono infatti diminuite del -0,9% e -1,0% rispetto al secondo trimestre 2022. Rimangono comunque positive le variazioni tendenziali su base semestrale, con l’export lombardo che tra gennaio e giugno 2023 segna un +3,5% sopra i livelli di 12 mesi fa (+4,2% per l’Italia). Nel confronto con le regioni di riferimento, la contrazione delle esportazioni lombarde nel secondo trimestre è meno marcata di quanto registrato in Veneto (-2,1%) e nel Baden-Württemberg (-9,3%), mentre gli altri benchmark segnano variazioni positive (Emilia-Romagna +2,8%; Piemonte +14,6%; Bayern +9%; Cataluña +7,6%; Rhône-Alpes +0,6%).

A livello settoriale, nel secondo trimestre la crescita rispetto al 2022 risulta negativa per la gomma-plastica (-5,6%), la chimica (-11,2%), i metalli (-12,3%) e il legno (-14,5%). Tra i Paesi di destinazione, gli scambi con i partner europei diminuiscono del -5,7% nel secondo trimestre rispetto al corrispondente periodo del 2022 (la stessa variazione era del +3,3% nel primo trimestre di quest’anno): in particolare, crolla la Germania (-12%) e arretrano vistosamente la Spagna (-4,7%), la Polonia (-3,6%) e i Paesi Bassi (-3,1%). Al contrario, le esportazioni verso i mercati Extra-Ue aumentano del +4,8% rispetto ad aprile-giugno 2022, sebbene a ritmo inferiore al +15% segnato nel trimestre precedente. Tra i Paesi più rilevanti spiccano Svizzera (+14,4%) e Turchia (+9,3%).

Il mercato del lavoro

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, tra aprile e giugno è aumentato per il nono trimestre consecutivo il numero di occupati in Lombardia (+36mila rispetto al corrispondente periodo del 2022), portando così il tasso di occupazione al 68,8% (era 68,3% un anno prima), sopra a Italia (61,6%) e Piemonte (68%), ma sotto a Emilia-Romagna (70,9%) e Veneto (71,6%). Allo stesso tempo, calano i disoccupati (-24mila) e gli inattivi (-22mila), con il tasso di disoccupazione che quindi scende al 4,5% (dal 5% nel secondo trimestre 2022), rimanendo superiore solo al 4,2% del Veneto. Rispetto alla pandemia, il bilancio in termini di occupati si conferma positivo (+6mila nel confronto con il secondo trimestre 2019), si attenua il calo di disoccupati (-30mila) e il differenziale degli inattivi si riduce a +10mila.

L’export delle province lombarde

Nonostante la performance negativa registrata a livello regionale (-0,9%) nel secondo trimestre 2023, l’export di Milano cresce del +3,1% tendenziale. Rispetto allo stesso periodo del 2022, tra aprile e giugno di quest’anno le esportazioni del manifatturiero crescono del +4,7% e i settori con un’espansione sui mercati esteri superiore alla media del totale economia sono la moda (+13,2%), gli apparecchi elettrici (+7,2%), e la meccanica (+3,3%).

Tra aprile e giugno 2023, le esportazioni di Monza e Brianza crescono del +12,9% tendenziale, distaccandosi anch’esse dal dato negativo regionale. In particolare, rispetto allo stesso periodo del 2022, il manifatturiero segna un +13,1% e i settori di maggiore espansione sui mercati internazionali sono la farmaceutica (+85,9%), l’alimentare (+35,3%), la meccanica (+30,6%), gli apparecchi elettrici (+18,8%) e l’elettronica (+18,3%).

Una performance migliore di quella regionale la raggiunge anche Lodi, che nel secondo trimestre 2023 l’export cresce del +3,2% sullo stesso periodo 2022. Rispetto alla primavera dello scorso anno, le esportazioni del manifatturiero aumentano del +3,4% e i settori con un incremento dell’export superiore al totale economia sono l’alimentare (+9,3%), l’elettronica (+6,4%), il legno (+5,9%) e gli apparecchi elettrici (+4,8%).

Infine, l’unica stonata del gruppo è Pavia. Tra aprile e giugno 2023, le esportazioni del territorio pavese diminuiscono del -0,3% tendenziale, contrazione leggermente più contenuta rispetto al -0,9% lombardo. Nel dettaglio, l’export del manifatturiero rimane pressoché stabile (-0,1%) e come settori in espansione troviamo l’alimentare (+17,5%), il legno (+11,7%), la farmaceutica (+11,6%), la meccanica (+4,9%) e gli apparecchi elettrici (+1%).

Commenta