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Imprese di stranieri: -40% rispetto al 2019, effetto Covid-19

Pixabay

La crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19 frena l’espansione delle imprese di stranieri in Italia. Lo certificano Unioncamere e Infocamere che hanno fornito una fotografia del settore sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. 

Nei primi sei mesi del 2019 il saldo tra aperture e chiusure si è attestato a quota 6.119 imprese, per un numero complessivo di 621.367 unità, l’1% in più rispetto al 31 dicembre scorso. 

In apparenza i dati potrebbero sembrare incoraggianti, ma in realtà confrontandoli con il primo semestre del 2019 si palesa una forte frenata: lo scorso anno, il bilancio tra aperture e chiusure di imprese di stranieri aveva fatto segnare 10.205 imprese, il 40% in più rispetto al dato di quest’anno. 

Andando avanti con l’analisi, dal punto di vista, è la Toscana la Regione che ospita più imprese di stranieri, con il il 14,2% di tutte le attività economiche ha origini fuori dall’Italia. Seguono Liguria (13,7) Lombardia (12,6), insieme a Lazio, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia (tutte oltre il 12%). Sopra il 10% anche e il Veneto e Piemonte. 

Dal punto di vista provinciale al primo posto si piazza Prato, con il 30% sul totale delle iniziative imprenditoriali locali. Seguono, ma ad ampia distanza, Trieste con il 17,3, e altre quattro province (Firenze, Imperia, Reggio Emilia e Milano), che si collocano oltre la soglia del 15%. 

“Nei primi sei mesi del 2020 – sottolinea Unioncamere – i progressi più sensibili hanno riguardato Roma (con 832 imprese di stranieri in più tra gennaio e giugno), Milano (+515) e Torino (+499) che occupano anche le prime tre posizioni in termini di numerosità assoluta di iniziative di stranieri (rispettivamente con 70.898 nella capitale, 58.316 nel capoluogo meneghino e 27.175 in quello sabaudo)”.

Per quanto riguarda il settore, le attività con il maggior numero di imprese guidate da stranieri sono il commercio (circa 160mila), l’edilizia (120mila) e l’alloggio e ristorazione (48mila). In termini di incidenza però a “vincere” sono le  telecomunicazioni (32,9%) e  la confezione di articoli di abbigliamento (dove si arriva al 32%).

Ma da dove arrivano gli stranieri che fanno impresa in Italia? Osservando solo le imprese individuali, la comunità più numerosa (con 63.619 attività) è originaria del Marocco, seguita da quella cinese (52.727) e da quella romena (52.014).  Più distanziata la coppia Albania (34.020) e Bangladesh (30.528).

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Categories: Economia e Imprese