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Imprese a controllo pubblico in salute: utili più che raddoppiati e fatturato in forte crescita nel primo trimestre 2024

Dall’analisi del Centro studi Comar sulle partecipate dal Tesoro, emerge uno scatto del fatturato e dei profitti: ricavi per 59,4 miliardi di euro (+16,6%) e utili superiori a 5,3 miliardi di euro (+121,7%)

Imprese a controllo pubblico in salute: utili più che raddoppiati e fatturato in forte crescita nel primo trimestre 2024

Inizia a gonfie vele il 2024 per le partecipate statali: fatturato a 59,4 miliardi di euro (+16,6%) e utili superiori a 5,3 miliardi di euro (+121,7%). Sono i risultati conseguiti alla fine del primo trimestre dell’anno, confrontati con lo stesso periodo del 2023, aggregati e rielaborati da Comar – Centro Studi sulla base delle comunicazioni finanziarie delle singole Società.

Molto positivo anche il margine operativo netto (ebitda), cresciuto, del 236,4%, che ha sfondato i 14,1 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario netto, sempre al 31 marzo, si è attestato a 110,9 miliardi di euro.

La classifica

L’Indagine di Comar ha riguardato le società quotate, del settore industria e servizi: Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste Italiane, Rai Way, Saipem, Snam, STMicrolectronics, Terna.

Quanto a fatturato, la classifica vede in cima Leonardo (+20,7%), tallonata da Terna (+20,4%). Al terzo posto si posiziona Saipem (+18%). In calo per Enel, STMicroelctronics, Eni. Per quanto riguarda l’ebitda, a dominare la classifica è Enav (+69,6%), seguita da Leonardo (+41,6%) e Saipem (+40,3%). In termini di utile si distinguono Leonardo (+ 1.141,6%), Enel (+86,7%), Enav (+37,1%), mentre registrano un calo STMicroelctronics e Eni.

Gli analisti di Comar ricordano come tali risultati siano dovuti a una molteplicità di fattori che hanno influenzato gli specifici mercati. Ecco alcuni di questi fattori:

  • per l’energia, i risultati sono stati influenzati dalla diminuzione significativa dei prezzi e delle quantità vendute, ma compensati dal positivo sviluppo delle aree legate alla transizione energetica, dagli investimenti per migliorare l’efficienza delle reti, dall’entrata in funzione di nuove risorse e dalla riduzione dell’indebitamento finanziario netto;
  • per l’industria, meccanica e tecnologica, i risultati sono stati influenzati dal livello degli ordini acquisiti, che hanno rafforzato gli obiettivi commerciali previsti nei piani strategici, dai processi di digitalizzazione che hanno favorito nuovi ricavi e dalle plusvalenze generate da operazioni straordinarie di consolidamento. Tuttavia, si sono riscontrati riflessi negativi a causa della diminuzione della domanda di semiconduttori per l’industria automobilistica;
  • per i servizi, i risultati sono stati superiori alla media di mercato, grazie all’allargamento della base clienti, anche sui mercati esteri, alla riduzione dei costi che ha ridotto l’impatto inflazionistico e agli investimenti che hanno ampliato l’offerta.

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