Al via l’istituzione di un tavolo permanente al ministero dello Sviluppo sulla imprenditoria femminile. In Italia una impresa su quattro e’ “rosa” e proprio per questo vi e’ la necessita’ di un punto permanente di incontro per mantenere un confronto aperto e costante in particolare sui temi legati al credito e alle agevolazioni fiscali per le imprese individuali gestite da donne. L’istituzione del tavolo permanente e’ un obiettivo che dovra’ trovare concreta attuazione in in un prossimo decreto ed e’ stato individuato in un incontro tra il ministro Passera e una delegazione del coordinamento Donne di Impresa, un’organizzazione costituita dalle rappresentanze femminili di Casartigiani, Cna, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Agci.
Nel 2012 le imprese “rosa” sono aumentate di oltre 7mila unità rispetto al 2011, con un incremento dello 0,5% della base imprenditoriale contro la crescita dello 0,3% del totale delle imprese italiane. Grazie al bilancio positivo, lo stock delle imprese femminili esistenti alla fine del 2012 si è attestato al valore di 1.434.743 imprese. Le 7.298 imprese femminili in più costituiscono un terzo del saldo di tutto il sistema delle imprese. Gli incrementi più significativi in termini percentuali si registrano in Toscana (+1,29%), nel Lazio (+1,09% ) e in Lombardia (+1%).
Se da un lato l’incontro e’ stato l’occasione da parte del ministero per sottolineare le iniziative a favore delle imprenditrici (tra queste, la sezione speciale del Fondo di Garanzia per le piccole e medie aziende femminili, che consentirà di attivare 300 milioni di euro di credito garantito, e la conferma dei 105 comitati per il supporto all’imprenditoria femminile presenti in tutte le Camere di Commercio). dall’altro lato le rappresentanti delle “imprese rosa” hanno evidenziato come, nonostante il rilevante contributo dell’imprenditoria femminile al sistema Paese e la sostanziale tenuta nella dinamica anagrafica durante l’attuale periodo di crisi, alle aziende femminili vengano richieste garanzie particolarmente onerose da parte degli istituti di credito, a fronte di tassi di interesse più elevati sugli scoperti di conto corrente.
Da qui la decisione di avviare quanto prima un tavolo permanente di confronto.