Le importazioni Ue dalla Russia sono una risorsa fondamentale per il Vecchio continente. In termini assoluti, Mosca è al terzo posto nella classifica dei Paesi extracomunitari da cui l’Ue importa di più. Nel 2021, i Paesi dell’Unione hanno importato merci dalla Federazione russa per 158,5 miliardi di euro, pari al 7,9% delle importazioni totali dai Paesi extra-Ue. Gli unici due Paesi da cui importiamo di più sono Cina (472,2 miliardi di euro, pari al 23,4%) e Stati Uniti (232 miliardi, l’11,5%). I numeri sono riportati in uno studio dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani.
Importazioni Ue dalla Russia: quali merci?
In base ai dati Eurostat, l’anno scorso il 67% delle importazioni europee dalla Russia è stato costituito da materie prime e, tra queste, gli idrocarburi rappresentavano l’87%. Nel 2021 Mosca ha fornito il 45,8% dell’import europeo di gas naturale, il 29,8% di petrolio e il 44,8% di carbone.
Ma la Russia non è decisiva solo su questo fronte: l’Unione europea dipende da Mosca anche per quasi un terzo delle importazioni di legno e sughero. Inoltre, il 22,6% di ciò che l’Ue importa dalla Russia è costituito da manufatti, per lo più di base: al primo posto ci sono i fertilizzanti, seguita dai prodotti metallici non ferrosi e da quelli in ferro e acciaio.
Cosa importa l’Italia dalla Russia?
Se restringiamo lo sguardo all’Italia, la situazione non cambia molto. Il nostro Paese importa dalla Russia il 53,3% del carbone di cui ha bisogno; seguono il gas naturale (38,6%) e il petrolio (12,1%).
Tra i manufatti, la dipendenza italiana da Mosca è particolarmente accentuata per quelli metallici non ferrosi (18,1%), in ferro e acciaio (11,8%), in legno e sughero (14,1%) e in carta (12,2%).
Per quanto riguarda i cereali, la Russia copre il 6,4% delle importazioni italiane.
Come si sono evolute le importazioni europee dalla Russia?
L’Osservatorio individua quattro fasi:
- Fra 2008 e 2009, con la grande crisi finanziaria, le importazioni dalla Russia sono crollate dall’1,55 all’1,08% del Pil;
- dal giugno 2009 alla crisi della Crimea nel 2014 l’import è risalito, superando i livelli precrisi già nei primi mesi del 2011;
- a causa delle sanzioni Ue contro la Russia dopo l’annessione della Crimea, l’import ha ricominciato a scendere, anche se con una ripresa nel 2017 e nel 2018;
- Infine, nel 2021 c’è stato un rimbalzo dopo la caduta nel 2020.