Il caso è chiuso. L’impeachment contro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è ufficialmente archiviato con una piena assoluzione. Come da attese, il Senato Usa – a maggioranza repubblicana – ha respinto sia l’accusa di abuso di potere sia quella di ostruzione al Congresso, mettendo così la parola fine (nel modo più prevedibile) a una battaglia durata mesi.
Nel complesso, quindi, la diga conservatrice ha letto, seppur con una defezione eccellente, quella dell’ex candidato alla Casa Bianca, Mitt Romney, che ha votato a favore della condanna di Trump per l’accusa di abuso di potere.
A questo punto, comunque, Trump può tirare davvero un sospiro di sollievo e concentrarsi sulla campagna elettorale in vista delle presidenziali del prossimo novembre. La sensazione è che la vicenda dell’impeachment fallito abbia rafforzato le sue possibilità di vittoria, già molto alte vista la confusione che regna in campo democratico (accentuata dal pasticcio del voto in Iowa).
Ma le notizie non sono finite. In occasione del discorso sullo stato dell’Unione tenuto da Trump davanti al Congresso – e trasformato in un comizio per la rielezione – la speaker della Camera, Nancy Pelosi, terza carica dello Stato, ha compiuto un gesto senza precedenti. Mentre il presidente terminava di parlare all’aula, lei, alle sue spalle, ha strappato la copia del discorso.
Può darsi che Pelosi non abbia gradito il fatto che Trump, entrando in aula, si sia rifiutato di darle la mano, ignorando il braccio teso della speaker.
“Pelosi non ha stracciato il discorso sullo stato dell’Unione, ha stracciato la costituzione”, ha detto il vicepresidente americano, Mike Pence, che in qualità di presidente del Senato era come sempre al fianco della speaker.
“Trump ha fatto a pezzi la verità, io ho fatto a pezzi il suo discorso, che è un manifesto di bugie – ha commentato Pelosi – Del resto era la cosa più cortese da fare considerando quali potevano essere le alternative…”.