Se da una parte i turisti hanno ripreso consistentemente a visitare l’Italia, specularmente cresce la necessità di recettività e gli investitori internazionali sbarcano nel nostro paese eper acquistare hotel grandi e piccoli. I dati emergono dal rapporto sul mercato alberghiero degli investimenti nel 2023 di EY. “L’anno si è chiuso con volumi pari a 1,6 miliardi di euro, in linea con il trend registrato nel corso del 2022” dice il rapporto, “pur inferiore al record di fine 2019”. Ma ciò che più è rilevante è che, sebbene la prima parte dell’anno abbia sofferto per via dei tassi di interesse elevati, nell’ultimo trimestre si è vista un’accelerazione delle transazioni, pari al 58% dell’intero volume dell’anno rivolte non solo a grandi alberghi ma anche a hotel di dimensioni contenute.
Gli investitori puntano sui resort di Sardegna, Como, Capri, Forte dei Marmi
Nel dettaglio sono state 12 le operazioni nel settore degli hotel 5 stelle lusso per un valore complessivo di 714 milioni di euro e un valore medio per camera di 873mila euro. Sono state invece 61 le operazioni nel segmento 4 stelle, per un valore di circa 700 milioni di euro. In totale sono passate di mano circa 10mila camere. Il 46% delle operazioni è stato definito per investimenti value add, quindi per strutture che vengono riqualificate e riposizionate sul mercato una volta valorizzate, generalmente con un nuovo brand di gestione. È quanto avviene oggi in particolare modo in Sardegna e sul lago di Como.
“Ci aspettiamo una conferma dell’interesse da parte degli investitori verso il mercato resort (sia mare, montagna o laghi) che ha avuto negli ultimi anni significativi incrementi di performance e presenta maggiori opportunità di riposizionamento verso 5 stelle e lusso e rebranding del prodotto alberghiero. Destinazioni come lago di Como, Capri, Forte dei Marmi hanno ormai raggiunto prezzi medi in linea con i principali mercati lusso internazionali, attraendo sempre più investitori ed operatori di questo segmento. Ci aspettiamo nei prossimi anni anche una crescita del Lago di Garda sui mercati internazionali grazie anche all’ingresso di nuovi brand come Hilton” dice Marco Zalamena, head of hospitality di EY Italia.
Il caso della spagnola Lhg: prendo in gestione, sistemo e poi affitto
Ma la penisola italiana non è presa a bersaglio solo per gli acquisti, ma anche per la gestione di hotel o interi palazzi nelle maggiori città. La spagnola Libére Hospitality Group si focalizza sull’hospitality con affitti di breve e medio periodo, ma prima di metterli sul mercato, rigenera gli edifici e arreda gli spazi con soluzioni di design e soprattutto di domotica per incontrare una clientela spesso giovane. “Dallo scorso maggio LHG ha deciso di espandere l’attività in Italia (oltre che in Portogallo) aprendo una sede a Milano” dice Niccolò Pravettoni, giovane manager che arriva dal Proptech, responsabile dello sviluppo del business per il nostro Paese. A Milano in particolare la società sta lavorando per aprire all’ospitalità un edificio in via Vincenzo Monti che nella configurazione finale avrà una quarantina di appartamenti tra monolocali, bilocali e trilocali.