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Immobili: gettonatissime le case in campagna e di lusso, a picco gli affitti

Pixabay

Si ha voglia di spazi più ampi, giardini, terrazze, luoghi in cui si possa passare del tempo all’aria aperta anche nel caso in cui si sia costretti a stare chiusi in casa. La pandemia di Covid-19 ha impattato sul mercato immobiliare, rilanciando la domanda di case in campagna, rustici e casali. Immobili situati fuori città, in borghi o piccoli comuni, dove la qualità della vita è superiore e gli spazi meno angusti. Secondo uno studio effettuato da Idealista, la ricerca di questo tipo di abitazioni sarebbe salita del 29% rispetto al periodo pre-Covid. A primeggiare sono soprattutto le case di campagna situate nel bresciano e nell’alessandrino.

CASE IN CAMPAGNA

L’offerta di proprietà rustiche è triplicata in provincia di Brescia, aumentando del 268%, e di Alessandria, dove si registra un +241%. Raddoppiano invece le richieste in provincia di Asti (136%), Verona (129%), Viterbo (123%) e Brindisi (100 per cento).

“Nelle altre 28 province monitorate – spiega Idealista – solo 9 registrano un raffreddamento del mercato, tutte le altre segnano incrementi da Firenze (89%) a Matera dove l’interesse degli acquirenti è rimasto invariato rispetto al periodo pre-Covid”. 

Vincenzo De Tommaso dell’Ufficio Studi di Idealista sottolinea che “il ricorso sempre più massiccio allo smart working sta spingendo molte persone a ripensare alle proprie esigenze abitative post lockdown, così le proprietà rurali hanno registrato un’impennata durante la primavera ed estate. I piccoli centri potrebbero costituire una valida alternativa per garantirsi un ambiente di elevato standard di vivibilità grazie a spazi ampi e aperti, a prezzi decisamente più contenuti delle grandi città”.

I PREZZI

Per quanto riguarda i prezzi, il trend si conferma stabile. Rispetto al periodo pre-covid infatti, la variazione sarebbe solo dello 0,1%, “ma le province che segnano incrementi dei valori sono di più di quelle in contrazione”, evidenzia lo studio. Segno più in provincia di Roma (25,4%), Pisa (20,1%) e Bologna (18,9%), con altre 14 province racchiuse tra i rimbalzi dell’8,7% di Asti e lo 0,1% di Matera. I cali più ampi sono invece segnati da Pesaro-Urbino (-11,9%) e Rimini (-10,5%) in controtendenza insieme a altre 13 province in calo fra quelle con la maggiore offerta di proprietà rustiche.

IMMOBILI DI LUSSO

Nessuna crisi nemmeno per gli immobili residenziali di lusso. Secondo Engel & Völkers, il mercato avrebbe resistito alle bordate della crisi causata dall’emergenza coronavirus, grazie soprattutto all’incremento della domanda per immobili con giardino o terrazzo abitabile. 

Richieste record per case di lusso si starebbero registrando sia nelle grandi città come Roma che in località di villeggiatura come Courmayeur, Bardolino e Castiglione della Pescaia. Tra gli acquirenti, sono numerosi quelli internazionali, che continuano a voler investire in Italia per la seconda casa. 

AFFITTI IN CITTÀ: CASE VUOTE SENZA FUORISEDE

L’effetto Covid si fa sentire invece sugli affitti delle stanze, dei posti letto e degli immobili tradizionalmente utilizzati dai fuorisede. Secondo l’ufficio studi di Immobiliare.it, l’offerta avrebbe registrato un impennata, con picchi che raggiungono il 290%. “Il Covid-19 – spiega il report – ha avuto come effetto collaterale quello di svuotare, da Nord a Sud, le stanze generalmente affittate agli studenti e ai lavoratori fuori sede. A livello Italia la disponibilità di camere rispetto al 2019 è infatti più che raddoppiata (+149%)”.

Alla base di questa tendenza ci sarebbero smart working, south working e didattica a distanza. “Studenti e lavoratori che sceglievano soluzioni abitative transitorie, come quelle di una stanza singola o di un posto letto in una doppia, hanno preferito in molti casi abbandonare momentaneamente le città, in favore di spazi più ampi e di un risparmio sull’affitto”, spiega  Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it.

Per quanto riguarda le singole città, Milano è la città record per quanto riguarda la disponibilità di stanze: +290% su base annuale, seguita da Bologna (+270%). Offerta quasi triplicata a Padova (+180%) e Firenze (+175%) e raddoppiata a Torino (108%), Roma(+130%) e Napoli (+100%). Pisa è la città che registra l’incremento minore (+12%), comunque a doppia cifra rispetto al 2019.

L’aumento dell’offerta ha avuto conseguenze anche sui prezzi, rimasti prezzi dopo i rialzi registrati negli ultimi anni. Guardando alle variazioni sulle singole città si scopre che molte registrano addirittura oscillazioni in negativo, come Bologna e Palermo, dove una stanza singola costa il 9% in meno rispetto al 2019 o Siena, dove chi cerca un posto letto può contare su un ribasso medio del 12%.   

In numeri, Milano si conferma la città più cara, con 565 euro al mese per una stanza singola, seguita da Roma (438) Bologna e Firenze (400 euro). Sotto la soglia dei 400 euro si trovano poi Venezia – dove per una singola si chiedono in media 358 euro – Napoli (338 euro la singola) e Torino (330 euro). 

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Categories: Economia e Imprese