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Immigrati, l’assalto del web: ma ecco chi sono veramente (VIDEO)

Tra migranti e accuse all’Islam, l’intolleranza è ovunque in crescita in Europa e l’Italia non fa eccezione. La “Mappa dell’intolleranza” elaborata da Vox con le Università si sforza di capire e ha tracciato oltre due milioni di tweet contro donne, omosessuali, immigrati e musulmani – Agi.it lancia l’iniziativa #TuNonSaiChiSonoIo, una serie di video per raccontare in prima persona le storie dei migranti arrivati nel nostro Paese.

Immigrati, l’assalto del web: ma ecco chi sono veramente (VIDEO)

Il tema dei migranti continua ad essere uno dei più presenti sulle pagine dei giornali italiani. E gli ultimi attentati, da Nizza a Monaco nonostante la loro diversità, non fa che rilanciarlo. Dalla stampa, poi, si riverbera in tv, nelle conversazioni quotidiane, e nello sterminato stuolo di opinioni del web, dove i migranti, ma in generale i diversi, subiscono un assalto continuo. Migranti e sicurezza sono al centro dell’Agenda europea e anche negli Stati Uniti tengono banco nel confronto politico sulle primarie di cui Donald Trump ha fatto uno dei suoi punti di forza. L’occidente si sente minacciato e il senso di precarietà e di insicurezza è comprensibile e ha le sue motivazioni, ma è anche giusto chiedersi chi sono i migranti e cosa sappiamo di loro?

La Mappa dell’intolleranza

Il fenomeno è in crescita. A testimoniarlo è  “La mappa dell’intolleranza” elaborata da Vox Diritti insieme alle università di Milano, Bari e Roma per tracciare e analizzare, in 7 mesi di lavoro, 2 milioni e 700.000 tweet contro donne, omosessuali, disabili, immigrati, ebrei e musulmani si propone di essere un altro strumento utile a questo scopo. Una mappa che fotografa l’immagine di un’Italia intollerante verso le minoranze e le diversità, oltre che verso le donne, andando a disegnare un autentico lessico dell’odio, fatto di “negri, terroni, puttane, culattoni e ritardati”, che viaggia sulla rete garantito dall’anonimato e dall’impunità.

Del resto i fenomeni di cyberbullismo sono sempre più frequenti, e la rete, sempre più, ha assunto il ruolo di veicolo privilegiato di incitamento all’intolleranza e all’odio verso gruppi minoritari, data la correlazione sempre più significativa tra il ricorso a un certo tipo di linguaggio e la presenza di episodi di violenza. 

Storie e volti dei migranti

Oltre a tutto ciò che va fatto in termini di contrasto e repressione dei fatti criminosi inaccettabili, oltre al lavoro di intelligence indispensabile, si possono però percorrere anche altre strade. Uno dei rimedi possibili all’intolleranza è la conoscenza diretta delle storie degli immigrati giunti nel nostro Paese. E’ questa, almeno, l’idea dietro #TuNonSaiChiSonoIo”, il progetto giornalistico che racconta, attraverso una serie di video disponibili su Agi.it, le storie dei tanti migranti arrivati in Italia da Paesi del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente, un progetto frutto della collaborazione tra Agi e i giornalisti indipendenti di Next New Media e vedrà come protagonisti i migranti con le loro differenze in termini di vissuto, provenienza, aspettative ed esperienze.

Il primo racconto riguarda Ibrahima, studente guineano di 27 anni, fuggito dalla guerra fuga dalla guerra e dalle torture e passato attraverso Gambia, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger e infine Libia. A Tripoli i momenti più difficili, poi la scelta di affrontare il mare e finalmente l’arrivo in Italia.

Del secondo è protagonista Mark, 23 anni, dalla Nigeria. Nel suo Paese faceva lo stilista e aveva una piccola attività, fino a quando un gruppo armato ha iniziato a pretendere il pizzo e a minacciarlo, fino ad arrivare ad uccidere suo padre. Da lì la decisione di scappare, la traversata di fortuna attraverso il Niger e la Libia.

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