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Ilva Taranto, Regione Puglia rinuncia alla sospensiva

Imagoeconomica

“Anche la Regione Puglia dopo il Comune di Taranto ha depositato la rinuncia alla richiesta di sospensiva al Tar sul Dpcm che contiene il Piano Ambientale per Ilva. E’ un segnale positivo che scongiura il rischio spegnimento il 9 (gennaio). Ora lavoriamo insieme per il ritiro del ricorso”. Lo scrive su Twitter il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

E’ dunque per ora sospeso il braccio di ferro che aveva visto in particolare il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, opporsi al progetto di rilancio per l’acciaieria di Taranto. Proprio ieri, in occasione della conferenza stampa di fine anno, anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni aveva rivolto un nuovo appello al governatore pugliese: “Ovviamente ha ragione il Governo, mi sono rivolto qualche giorno fa in modo istituzionale e rispettoso al presidente della Regione Puglia e al sindaco di Taranto. E’ una cosa enorme, 14mila posti di lavoro e miliardi di investimenti per la bonifica ambientale di una delle aree più inquinate del Paese. Tutto possiamo fare tranne che mandare in fumo posti e miliardi di investimento”.

Nell‘estate del 2012 l‘impianto pugliese è stato parzialmente sequestrato dalla Procura nell‘ambito di un‘inchiesta sulle emissioni inquinanti fuorilegge, che nel corso degli anni avrebbero provocato la morte di alcune centinaia di persone. Il ricorso rappresenta tuttora una spada di Damocle sull‘acquisto di Ilva perché, se fosse accolto, azzererebbe l‘operazione. La rinuncia alla sospensiva consente soltanto di non bloccare l’operazione in attesa del pronunciamento del Tar.

Intanto è arrivata anche la notizia dell’ulteriore pagamento, da parte dell’amministrazione straordinaria di Ilva, dei debiti esigibili alle imprese dell’indotto pugliese per un plafond complessivo di oltre 30 milioni di euro. “E’ una notizia che accolgo con grande soddisfazione, che testimonia l’impegno dell’amministrazione straordinaria per le imprese dell’indotto pugliese”, ha commentato il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, che evidenzia come da inizio anno siano stati saldati oltre 250 milioni.
“Con il saldo odierno – ha detto Bellanova – per un ammontare di oltre trenta milioni viene dunque azzerato tutto il dovuto esigibile fino al 10 dicembre tranne una piccola parte residuale che sara’ pagata nei primi giorni di gennaio, il che garantisce una ulteriore considerevole boccata d’ossigeno per i lavoratori e le loro famiglie. Sommando infatti gli oltre 30 milioni odierni ai 220 erogati nel corso dell’anno, si evidenzia un monte risorse non indifferente, frutto di un lavoro specifico in questa direzione”.
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