“La possibilità di addivenire ad un legittimo esercizio del potere di annullamento [deve] ancorarsi ad un interesse pubblico concreto ed attuale, particolarmente corroborato”. Sono le parole dell’Avvocatura di Stato, scritte nero su bianco in un passaggio del parere sulla gara su Ilva vinta da ArcelorMittal che il vicepremier Luigi Di Maio ha pubblicato oggi, sabto 8 settembre, sul sito del Mise. E sono la pietra tombale per il procedimento di revisione della gara che, difatti, il ministro ha dovuto chiudere formalmente disponendo “di non procedere all’annullamento”. Tutto è stato pubblicato sul sito del ministero dello Sviluppo e inviato alla società Am Investco Italy e per conoscenza ai commissari Ilva, nel quale si richiama l’accordo con i sindacati siglato giovedì 6 settembre. l parere è stato chiesto il 7 agosto dal Mise e la risposta dell’Avvocatura è stata inviata il 21 agosto al ministero.
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Immediata è arrivata via Twitter la replica dell’ex ministro Carlo Calenda: “Chiaro ora perché Di Maio ha tenuto segreto il parere! L’Avvocatura conferma in pieno parere precedente su rilanci. Eccesso di potere ci sarebbe stato se non si fosse tenuto in conto interesse pubblico”. “In un paese serio un Ministro che distorce un parere istituzionale si dimette” ha aggiunto Calenda. Il parere è stato chiesto il 7 agosto dal Mise e la risposta dell’Avvoca
Ecco la ricostruzione della vicenda fatta dall’Ansa:
Sulla mancata riapertura dei termini della gara a fronte di un consistente ampliamento del margine temporale per la realizzazione del piano ambientale “se lacuna vi è stata, essa pare riferibile più che all’operato dell’Amministrazione al mancato coordinamento da parte del legislatore, in ottica pro-concorrenziale, del termine per la presentazione delle offerte rispetto alla dilatazione dei tempi per l’esecuzione degli interventi ambientali: in astratto il legislatore avrebbe potuto adeguare il primo al secondo, sì da consentire la più ampia e consapevole partecipazione di altri soggetti”si legge nel parere dell’Avvocatura dello Stato pubblicato dal vicepremier Luigi Di Maio sul sito dell’Ilva. Sul possibile mancato rispetto da parte di ArcelorMittal di alcuni termini temporali intermedi inerenti alle prescrizioni ambientali: la conformità al piano ambientale dell’offerta definitiva vincolante presentata dai partecipanti assume una precipua rilevanza nella valutazione della procedura stessa”, si legge.
“Non può trascurarsi che a suo tempo AcciaItalia non ha ritenuto di assumere alcuna iniziativa processuale e, all’attualità, essa risulterebbe addirittura cancellata dal Registro delle imprese a seguito della procedura di messa in liquidazione”. E’ uno dei passaggi nel parere dell’Avvocatura dello Stato sulla gara Ilva, affermando che il punto sui mancati rilanci presenta “aspetti di complessità” e aggiungendo che “la fase di rilanci potrebbe, comunque, almeno in parte ritenersi soddisfatta da offerte migliorative degli offerenti nell’ambito della contrattazione prevista dalla lettere di procedura”. Nell’altro documento pubblicato dal Mise sulla conclusione della procedura di autotutela, si sottolinea il fatto che questa cordata, non aggiudicataria della gara, oggi risulta “allo stato dei fatti sciolta” e di conseguenza “un eventuale annullamento degli atti con retrocessione del procedimento alla fase dei rilanci non avrebbe ormai alcun effetto utile“