All’indomani dell’accordo sull’Ilva, il mercato si interroga su quali saranno i prossimi passi delle società coinvolte nell’affare. A cominciare da Intesa Sanpaolo, che non ha ancora definito la quota di capitale che prenderà in Ilva (indiscrezioni dei mesi scorsi parlavano del 6%), ma ribadisce l’impegno a sostituire il gruppo Marcegaglia (bloccato dall’antitrust europeo) assieme a Cdp accanto al nuovo azionista di maggioranza ArcelorMittal.
“La questione non è ancora conclusa, ci sono condizioni che si devono avverare, ieri è stato fatto un passo importante e ora aspettiamo il referendum dei lavoratori”, ha detto il presidente della banca, Gian Maria Gros-Pietro, interpellato da Radiocor a margine dei lavori del Workshop Ambrosetti.
L’investimento di Intesa, in ogni caso, sarà a termine. “Noi non vogliamo fare i siderurgici, facciamo la Banca, che temporaneamente investe capitale laddove vede prospettive di crescita”, ha detto ancora Gros-Pietro.
Accanto a Intesa dovrebbe scendere in campo anche Cdp con un investimento da 100 milioni, ma l’impegno era stato preso dal vecchio management, prima delle elezioni.