È andato in scena oggi un incontro al Mise sul destino dell’Ilva: intorno al tavolo, insieme al viceministro Teresa Bellanova, c’erano i rappresentati di Arcelor Mitta e i segretari generali dei sindacati Fim, Fiom, Uim. Il colloquio è stato interlocutorio, ma entro fine mese si dovrebbe capire se sarà possibile chiudere la trattativa entro febbraio.
Lunedì 15 e 16 gennaio prevista la visita degli impianti di Gand in Belgio, mentre il 17 gennaio riprenderà il tavolo ministeriale presso il Mise per confronto su sito Genova-Cornigliano.
L’azienda ha illustrato le strategie e le prospettive dell’industria dell’acciaio a livello globale e il ruolo di Ilva nella strategia del Gruppo. La siderurgia sta attraversando profondi cambiamenti, sul piano del riassetto produttivo mondiale e tecnologico – ha affermato l’azienda – resta un settore altamente competitivo che richiede continui miglioramenti per restare sul mercato. Per questo Arcelor Mittal continua a investire per aumentare la produttività del Gruppo.
La domanda di acciaio grezzo nel mondo resta al di sotto dei livelli pre-crisi, con la Cina che da sola produce la metà della produzione globale di acciaio e nonostante stia riducendo la capacità produttiva, sta aumentando la sua capacità competitiva.
Oggi – ha proseguito l’azienda – il 25% della produzione di acciaio globale non è competitiva, questo richiede per l’Europa, che non possiede materie prime, la capacità di ridurre i costi di trasformazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo e tecnologie avanzate di trasformazione. Come Gruppo possediamo importanti brevetti e produzioni innovative in Europa sia nel settore dell’automotive, che quello delle energie alternative e della nautica.
Per quanto riguarda l’Ilva – ha infine affermato l’azienda – l’obiettivo è quello portare a pieno regime nel più breve tempo possibile la produzione.
“Le importanti le informazioni date dall’azienda – ha commentato il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli – offrono un importante quadro generale del settore siderurgico a livello globale e continentale, utile a comprendere quanto la partita dell’acciaio sia importante per un Paese manifatturiero come il nostro. Sulle tematiche di cui abbiamo discusso, in particolare sulle quelle relative alla sovraccapacità produttiva della Cina, avevamo tempo fa avviato un tavolo ministeriale sull’acciaio trovando punti di convergenza tra Governo, Sindacato, Federacciai, Autorità delle Dogane, specie sugli aspetti che riguardano l’anti-dumping e sulla certificazione della qualità dell’acciaio in Europa. Sarebbe utile oggi riattivare quel tavolo e lavorare per rendere operative le proposte”.
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